"Fresco di stampa": Giuseppe Semeraro, "Da qui a una stella", AnimaMundi, 2021. Segnalazione di Claudia Di Palma


Tendiamo braccia verso un altro corpo
abbiamo un’artiglieria nel petto
avanzano tremando le mani
cercando nel viso dell’altro
uno spigolo dove germogliare
l’orlo di una bocca dove arrampicarci
dove osare un fiore.

*

Vorrei seguire una fila di formiche
e scivolare in un abisso minuscolo
chiudermi nel bozzolo della terra
e gocciolare giù in qualche crepa
affondare l’unghia in ere sepolte
nascondermi in qualche tesoro
sigillare il mio respiro nella pietra
fossilizzare l’anima in una spirale
ringraziare tutta la materia madre.

*

La vera Babele
è questo corpo,
lingue che ancora consumano
la matrice di ogni parola,
suoni che per secoli
abbiamo masticato e sputato
si aggrappano ancora allo stesso senso,
pesi di voci che dalla notte dei tempi
ci portiamo nella bocca,
nutrimento segreto
di ogni nostro verbo,
custodiamo ancora il vecchio ceppo
il sacro suono di ogni cosa nominata,
ancora come la prima volta
quando abbiamo detto: madre, padre,
albero, sole, fame
e poi guerra, amore, fratello,
lo stesso corpo
che in ogni gesto
prima della parola
conserva il segreto dell’istinto.

*

È qui al centro del corpo
questa immensa solitudine politica
sarà qui la battaglia
per ciò che resta di sacro
tra le reliquie del nostro corpo.

*

Giuseppe Semeraro, attore, regista e poeta, è tra i fondatori della compagnia Principio Attivo Teatro per cui ha scritto alcuni premiati spettacoli. Ha pubblicato diversi libri di poesia, tra cui: Cantica del Lupo (Besa, 2014), Due parole in croce (Il Raggio Verde, 2015), A cosa serve la poesia. Canti per la vita quotidiana (Sensibili alle foglie, 2016), da cui è tratto lo spettacolo con Gianluigi Gherzi, La manutenzione della solitudine (Musicaos Edizioni, 2019) e A cosa serve la poesia – Un diario, 365 giorni (AnimaMundi edizioni, 2019).




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