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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

"Fresco di stampa": Prisca Agustoni, "L’animale estremo", Interno Poesia, 2025

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disfare un mondo per erigerne un altro: cocci rifiuti vibrazioni la scavatrice spacca la terra pietra levigata che intaglia la civilizzazione del rumore e del vetro. Mentre i bulldozer squarciano le viscere della città alla ricerca della sorgente, del cuore sanguinante dell’animale, si aprono ovunque dei pozzi dei canali delle vene dei bacini vicino al parco : noi, al riparo dalla demolizione e dalla cenere, aspettiamo che l’istinto di vita resista, nonostante lo scavo, e fioriscano le ortiche invisibili e primitive le radici * un disastro di fuliggine e cenere così dev’essere stato il primo giorno la costruzione e la rovina assediando la pianura poi, di getto, lì in mezzo              la torre questa sfida infinita per confondere il destino della gente e tra la faglia e lo spavento erigere una città un limite intimo dove vivere è la nostra condanna * Prendere i blocchi in lego di tuo figlio per dimenticarti di tutto, giocare agli ingegneri e costruire...

"Fresco di stampa": Adriana Tasin, "Voragini d'azzurro", Interno Libri Edizioni, 2025

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sebbene fossimo ciechi ci fu assegnato il potere di vedere con le dita – per un tempo breve l’incendio dello sciame di pietre osammo acrobazie per annodarci alla morte nostra sposa * le montagne a guardarle dal centro città paiono celesti, e blu le più vicine, mai diresti che sono di un altro colore e, quando svaniscono al tramonto, restano a separare: le radure | le case | i treni | i mari | le pianure | le autostrade | l’ade * potrebbero essere gioie se scendendo a valle ti venissero incontro le albe si levassero di nuovo le voci                sparite invece devi percorrere la cresta in equilibrio scollare lo sguardo dalle mani cercare sempre più in alto il grido * assorto e raccolto, appoggiato alla parete in aderenza, sei due volte fessura e crepa – poca luce dentro – come un cieco tastare a bocca aperta l’inverno l’averno silenzio nevica sulle spalle aria solida di vuoto dunque, alla montagna, tracciata la via del trambusto delle mani del tu...