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Giancarlo Stoccoro, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2024

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Lo sguardo sillabico La prima parola è lo sguardo senza desinenze o falsi traguardi affonda la radice negli occhi dove germoglia un alfabeto muto Ieri tutte le vocali erano bianche lasciavano alle consonanti il compito di unirle con un sottile filo rosso prima di gemmare in canto * Giancarlo Stoccoro (Milano 1963) è psichiatra e psicoterapeuta. Ha pubblicato numerose sillogi tra cui ricordiamo La disciplina degli alberi , La vita felice, 2019; Naufrago è il sogno , Ensemble, 2020; L’intuizione dell’alba , Puntoacapo, 2020; Litanie del silenzio , Ladolfi, 2021; Forme del dono , Bertoni, 2021; Il tempo cucito dalle parole , Interno Libri, 2022 ;  Esercizi di sparizione , Tozzuolo, 2022 e Il pendolo degli occhi , Delta3 Edizioni, 2024. La poesia contemporanea in lingua italiana

Luigi Finucci, "La prima notte al mondo", Seri Editore, 2024

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I vulcani si acquietano, perdono la loro efficacia distruttiva. Le acque chinano il capo. Nel luogo più oscuro, le possibilità di vita hanno le sembianze di una cellula. Le origini hanno parvenze insolite, non hanno linguaggio. Solo il terrore di essere scoperte. * E se un giorno, trovassimo un pianeta abitabile la gentilezza sarebbe l’unica cosa per dismettere la solitudine. Applicare una carezza alle forme di rinascita sconosciute. * In questo luogo c’è stata la diserzione delle bandiere. Non c’è una storia. Qui, il nemico è invisibile le iene troppo buone con i cadaveri: usate per ripulire da segreti indicibili. Le chiese e gli ospedali sono stati pensati per coprire le ossa, troppo vistose alla luce del sole. * Il vento della savana punisce i capelli, il sole attecchisce una strada gli occhi piangono polvere. Degli animali selvatici decretano prima del gesto ogni atto, ogni verità. Muoiono sotto il cielo senza giudizi. Come acqua e terra combaciano nei punti circoscritti da Dio. *

Anna Salvini, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2024

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Rasoterra Mi riconcilia il passo leggero della volpe, le zampe impresse nel fango, il ramo che invita a posare lo sguardo non so decifrare la mappa dei voli, ma il canto dal bosco, invoca clemenza. Allora metto radici, tu foglie e germogli, dal basso prendiamo vigore, lo vedi, amore, come siamo terreni, come ci perdiamo nella polvere la morsa del silenzio ci trattiene, l'odore bagnato del legno, il fiato che fa novembre nella nebbia. * Anna Salvini è nata a Vigevano (PV) nel 1965. Ha pubblicato la silloge Calma apparente , edita da Interno Poesia nel 2017. La poesia contemporanea in lingua italiana

Gianluca Capozio, tre poesie inedite

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Una fine Sarebbero bastate le tue mani, una lama gentile in protezione contro ciò che più non conosco, un estuario di pelle lucida. Avrei voluto tenertele strette, sentirle sfuggire delicate e accorte dentro un addio lento e pregiato, evaporare a passo di danza. Poteva essere un acquazzone sottile, una piana calda e accogliente per salme luccicanti,  stelle morenti cascate brillando. Di tutto ciò che abbiamo saputo resta una riga segnata sul viso, profezia caduta in disgrazia da un lembo di cielo strappato. Da questa nicchia lacerata abbaiano i fantasmi di sempre, snidati dalle fiamme dello stomaco come bestie sbardate dal giogo.  Dal tuo passo che sfuma ostinato  ricurvi in ogni abbandono tornano tutti i miei morti, il loro andare senza un saluto. * Palestina C’è una voragine puntellata di bandiere e fucili ove cadono a migliaia i figli dei figli ed è tutto un lenzuolo bianco dove la Storia prende carne piegata, non più cieca, in un moto di pietà. Spingono a braccia le loro case i dan

Lucia Marilena Ingranata, terza classificata Premio Poeti Oggi 2024

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Qui è bellissimo, manca la luce e ascolto attivo questo senso disatteso che fa pienezza e sproporzione e non c’è voce non c’è assonanza soltanto il controcanto del cuore che si attarda. Sono una donna che incespica ad ogni nodo, ad ogni tragica parola che l’assorda anche ottobre mi confonde la neve scompagina i rituali. * Lucia Marilena Ingranata è nata in provincia di Ferrara nel 1955. Ha pubblicato Io e Lucia per Edizioni Noubs nel 2014.

Alessandro Assiri, “Abitarmi stanca”, puntoacapo Editrice, 2023. Segnalazione di Fabrizio Bregoli

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Una volta mi bastava poco, spostavo quattro mobili e credevo di aver compiuto una rivoluzione Adesso che sono così esausto da spostare con fatica anche una sola poltrona, lascio depositare la polvere chiamo qualche granello per nome, appoggio i piedi sull’unica valigia, immagino miracoli perfetti * Il mio azzurro ha una voce cruda non ha onde, è un reticolato un suono senza pace È l’azzardo di uno scarto la terapia a scalare da un mezzo a un quarto Avevi l’oro nelle mani e la danza sulla pelle passava il tempo e ti cambiavi il nome poi rotolavi in frantumi ai piedi del letto generazione di baci e di stracci la finta calma appesa al dubbio la puntina che gratta Ambiento le idee nel giardino di ogni nuova casa taglio l’erba troppa corta, poto la siepe malamente il rigoglìo mi angoscia Attendo lo sfratto che profani il luogo del mio male * Sto qua con l’odio che mi manca con le dita tolgo polvere alla foto soffio la paura che non so Difendo la rabbia come un posto di lavoro in questi gior

Antonella Sica, seconda classificata Premio Poeti Oggi 2024

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Un poco di vento addolcisce la sera dilaniata dai cani che si chiamano da ogni giardino il canto ipnotico di un muezzin taglia la velina del cielo in controcanto alle campane dell'ultima messa al piano di sotto sbranano la carcassa di un amore il bambino sul balcone fa volare Superman come una mosca ogni cosa rapace che scuce. * Antonella Sica , laureata in Lettere Moderne, è regista e manager culturale in ambito cinematografico. Nel 2016 pubblica Fragile al mondo (Prospero Editore) e nel 2017 La memoria del corpo (Rayuela Edizioni). Il suo ultimo libro è L'ira notturna di Penelope (Prospero Editore, 2022). La poesia contemporanea in lingua italiana

"Fresco di stampa": Mahmud Darwish, "Non scusarti per quel che hai fatto", Crocetti Editore, 2024

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Traduzione a cura di Sana Darghmouni e Pina Piccolo * E io, anche se fossi l’ultimo E io, anche se fossi l’ultimo, troverei parole sufficienti... Ogni poesia è un disegno traccerò ora per la rondine la mappa della primavera e per i pedoni sul marciapiede il tiglio e per le donne i lapislazzuli... Quanto a me, la strada mi porterà e io la porterò sulle spalle finché ogni cosa avrà riacquistato la sua immagine così com’era, e poi il suo nome originale. Ogni poesia è una madre alla ricerca del fratello della nuvola vicino al pozzo: “Figlio mio! ti darò un sostituto, sono incinta...”. E ogni poesia è un sogno: Ho sognato un sogno che mi avrebbe portato e che avrei portato fino a scrivere l’ultima riga sul marmo della tomba: “Ho dormito... per poter volare.” E porterò a Cristo le sue scarpe invernali così potrà camminare, come tutti, dai monti più alti... verso il lago. * Al nostro paese Al nostro paese, quello vicino alla parola di Dio un soffitto di nuvole, al nostro paese, quello distant

Risultati definitivi Premio Poeti Oggi 2024

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La giuria del Premio Poeti Oggi 2024 formata da Claudia Di Palma, Gabriele Borgna, Annunziata Felice e Luca Bresciani, ha definito la seguente classifica relativa ai poeti finalisti selezionati tra i 198 iscritti al concorso. Prima classificata : Maria Consiglia Alvino Seconda classificata : Antonella Sica Terza classificata : Lucia Marilena Ingranata Premio Speciale della Giuria : Anna Salvini, Giancarlo Stoccoro, Giulia Tosti Finalisti a pari merito: Francesco Buco, Valentina Ciurleo, Loriana d'Ari, Valentina Demuro, Danila Di Croce, Silvia Giacomini, Elena Micheletti, Elisabetta Liberatore, Grazia Procino, Filippo Ticozzi, Lucio Toma Poeti Oggi pubblicherà i testi degli autori menzionati entro l'estate 2024 rispettando l'ordine di classifica. Per i poeti insigniti del Premio Speciale della Giuria e per i Finalisti a pari merito, seguiremo l'ordine alfabetico. I l concorso era rivolto a tutti i poeti italiani e stranieri e si articolava in un’unica sezione: poesia ine

Maria Consiglia Alvino, vincitrice Premio Poeti Oggi 2024

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Persefone C’è un silenzio che canta, un varco di alba nel niente. Svettano aspri i cipressi, fusi di nero in cieli di altro. C’è una bambina e corre, ride a grani di sole, mi chiama.     -  Contiamo gli ordini delle stelle,        guarda Arturo saettante,        non ti mancheranno le querce,        i tronchi bruniti di terra,        ogni umana grandezza,        le altalene binarie dei giorni. Mi siedo al margine e sfumano  città, orologi, elettrici inferni. Abbraccio quest’acqua d’opale, inseguo un velo striato sul pozzo, un riflesso di fiume, forse di mare. Tutta questa luce, ancora, questa memoria, un miracolare. * Nella poesia di Maria Consiglia Alvino, Persefone è una bambina ridente ( C’è una bambina e  corre, / ride a grani di sole, mi chiama .). La dea della mitologia greco-romana non è rappresentata nella sua natura tenebrosa, infernale (compagna di Ade-Plutone, regina degli inferi), ma nella sua esistenza terrena, luminosa. È la dea che riporta la luce ( un varco di alba nel n

"Anteprima Portosepolto": Franca Alaimo, "100 poesie", peQuod, 2024

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Poi tutto scompare: fiori d’oro, arance, mal di luce. Soltanto notturne costellazioni, ombre silenziose. La luna per morire ha oscurato il viso. * Dio mio, ecco il mio niente, il mio stare qui così povera, le mani rugose, a guardare ancora, a piangere ancora non ricordo più per cosa. Sapendo che è stato tutto ogni volta per una volta sola. Perdonami se spesso non ho fatto cantare il cuore dimenticando di essere soltanto una sciocca bambina che giocava a moscacieca con il mondo. * Voglio una casa senza porte il vento che entra e fischia insieme ad uccelli vagabondi, una casa vuota dove dormono angeli invisibili e crescono fiori tra le fessure dei muri, e di notte la luna sparge la sua acqua d’argento e gira con il tempo finché l’afferro come una moneta e la getto nel pozzo e lei dal fondo mi guarda silenziosa e mi incanta fino all’oblio, fino all’oro dell’alba che sogna questo sogno. * Come attraverso l’oscurità lei ci fa chiaro. E con noi attende che, slargando il cuore, qualcosa ci gi