Enrico Marià, "Nuziale", La nave di Teseo, 2025


Per troppo niente
la commozione del nulla,
le stesse fitte di bellezza
del morsicarsi da bambini,
luminoso crescere,
l’interno delle braccia.

*

Da dove ti amo sono tutte
le parole troppo piccole
e l’impossibile tornarmi
la purezza inattaccabile,
gelato sulle tonsille,
il polline dei nodi.

*

I letti a castello
dei “cristi inferiori”
la danza rotta,
lo sguardo al soffitto
da dove d’oltre vita
orbita lieve, pignorata
ogni resurrezione.

*

Le mani assicurate
alla cintura dei pantaloni
poi il prenderlo tra le labbra
come fosse per sempre, papà,
quel tempo della crescita
dove si mette in bocca ogni cosa.

*

Uccidermi insieme a te
per emulare “morte eroica”
la magrezza delle panchine,
il decidere di non lasciarci
in un dove tutto sarà perfetto
il senso di continuare,
fantastica esplosione,
la presenza del vuoto.

*

Nel tuo morire, muoio
il mio sangue dentato,
foce arteria, tu a darmi
il freddo della cenere,
papà, dentro la carne
controtempo di dita
il nulla a spuntoni.

*

Perché è da lì che mi manchi,
papà, dal frastuono della carne
corallo a scalciare le rondini dell’amore.

*

Enrico Marià è nato il 15 luglio del 1977 a Novi Ligure. Ha pubblicato le raccolte: Enrico Marià (2004), Rivendicando disperatamente la vita (2006), Precipita con me (2007), Fino a qui (2010), Cosa resta (2015), I figli dei cani (2019). Per La nave di Teseo nel 2022 è uscito La direzione del sole.





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