"Fresco di stampa": Igor Giammanco, "Come una cosa del mondo", Puntoacapo Editrice, 2025
Rimani, c’è qui abbastanza mondo cielo larghissimo. C’è da colmarsi vastissimi dentro un abbraccio, dal ventre esplorarsi il bene e il male, darsi altre bocche altra fame. Se vai mi farò valigia mi farò stazione. * Dietro l’angolo una schiera di case tutte uguali che sembra un’interrogazione, il luogo è questo: un portone aprendosi sembra uno che si schiarisce la voce un lampione preme sull’asfalto la sua luce come un battesimo. Il quartiere non è quell’eterno che ci era stato detto, quando è ora di cena le madri dal balcone hanno smesso di urlare i nostri nomi. * Chi siamo se adesso il corpo ha fragili contorni e il nostro tempo insieme è un inciampo dell’inverno. Non basta la cura del mare, resta silenzio il silenzio, lo sai, ha respiri come una cosa viva. Che fare di questa luce interrotta ora che è soltanto un taglio a tenerci insieme e il tuo stare al mondo è un’assenza lunghissima senza più dolore. * Le ore che ci siamo detti non bastare, la pronta assoluzione dei nostri limiti i...