Paola Mancinelli, "Chirurgia del vuoto", peQuod, 2025. Segnalazione di Claudia Di Palma
La parola è il bisturi.
Lacera il vero nella sua crepa
fa uscire la vena nascosta
del mondo. Viene da lontano
un suono che non sai interpretare
e non c’è teoria capace di spiegare
il vuoto trafitto dal bagliore
della lama pronunciata,
sezione aurea di una parola che non sai dire.
Questo a noi rimane:
continuare senza sosta
a incendiare, senza bruciarla
la parola destino.
*
Dove siamo quando il mondo chiama?
Dentro a quale distanza siamo?
Stretti in un pugno ostinato, sordo,
coriaceo. All’ombra di quale dubbio brulichiamo
ipotetici come la vergogna.
Vedi, siamo tutti stretti dentro una frattura.
Siamo noi la crepa che fa il mondo,
la luce verticale che taglia
in due la paura.
*
La paura è una luce accesa
rimbocca gli angoli a tutte le incertezze.
È una vecchia stella che traballa,
ha grandi gli occhi e una nuova solitudine.
A fiamma lenta cuce una scintilla
alle mani del pensiero,
apre una vertigine
poi scompare
con funambolica destrezza.
*
Muove il cielo un vento di mancanza
un’annosa censura:
ascoltare senza sosta
la violenta imperfezione delle cose.
*
Ti ho aspettato in un inciampo
in una scelleratezza d’angoli.
Nel buio della riva
dentro a tutte le tempeste
eri il gesto fermo dello starci,
tremendamente.
Cala la tenda della notte
il cielo è uno spillo.
Siamo legni fatti per l’approdo
invidia di ogni burrasca.
*
Vorrei avere la forza di un avverbio
presiedere, imperiosa, la chiusa del verso
essere il suono fermo
il gesto sacro che sgrana il nome
la colonna del tempio
che taglia in due il dubbio
dalle mani.
*
Paola Mancinelli (Taranto, 1974), approfondisce gli studi filosofici e teologici, ottenendo il titolo di Magistero in Scienze Religiose. È poeta e artista visuale. Ha pubblicato la raccolta poetica La resa del grazie, Ladolfi (2019) e il libro d’artista Poesia, tempo presente. La parola e il tempo, Print Me (2014). Suoi testi sono stati pubblicati su numerose riviste di poesia e critica letteraria. Fa parte della redazione online della rivista Atelier, trimestrale di letteratura, poesia e critica. Chirurgia del vuoto, Pequod (2025) è la sua nuova raccolta poetica.
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