Alessio Vailati, "La mappa del dolore", Il ramo e la foglia edizioni, 2025
Riflessioni in versi su trenta fotografie vincitrici del Premio Pulitzer
Il ponte sul Taedong, Max Desfor 1951
Il ponte al fluire del Taedong alza
dal poderoso scheletro le travi
fredde d’acciaio. Il vento ostile incalza
una funesta fuga e sferza – in cavi
intrecci – uomini perduti. E come
formiche, in equilibrio sull’abisso
di un’invisa sorte, avanzano - come
resiste il corpo al cuore crocifisso!
Dinanzi al baratro restano in fila:
l’acqua per molti diverrà un eterno
riparo; gli altri in un’altra trafila
caleranno, reduci dall’inferno.
*
Interludio di pace, Toshio Sakai 1968
Il sonno inchioda qui, ma il sogno è altrove,
in fuga da muri forti e fangosi
quando sugli ammassi di sacchi piove
un’insperata pace. Silenziosi
restano nella giungla, come assenti,
gli animali con l’aria cheta, tesa
verso l’inferno. E tu da lì non senti
che questa pioggia lava, tersa e densa,
discesa per pietà da un cielo amico
– e quasi smuove il lembo della terra
sul quale giaci come un eroe antico
per negare con orgoglio la guerra.
*
La marea di migranti, Dallas Kinney 1970
Gli sguardi scavano la dolorosa
terra della miseria. Cercatori
di sogni setacciano senza posa
palmo a palmo nei flussi migratori
una salvezza. Piagato si immette
un uomo in file di sconci tuguri,
la sua vita labile non ammette
concessioni alla tregua. Lungo i muri
una subdola schiavitù serpeggia:
verrà da lì forse, un giorno, il rovescio
a estirpare alla radice la scheggia
del male dal profondo del suo guscio.
*
La ragazza di Trangbang, Nick Út 1973
Nel cielo c’è un ronzante sciame in volo,
come insetti che tracciano comete:
si incendia l’aria, è affumicato il suolo
sotto il tempio di Cao Dai. Lì si sente
un acre odore. Un gruppo all’orizzonte
cammina sulla strada: una bambina
fra gli altri in pianto – è nuda – traccia impronte
di umanità ferita. Si avvicina
in fondo un grumo denso di dolore:
unisce ancora nella stessa sorte
dura e ostile chi sempre con ardore
gli resiste, anche a spregio della morte.
*
Carestia, Stan Grossfeld 1985
Un giorno sarò come una regina
anche se ora vi mostro la morte:
ha occhi spenti e non c’è medicina
e l’ho partorita per malasorte.
Toccate il suo costato, ricontate
le costole che ingabbiano il suo cuore.
Quanti giorni ore minuti gli date
se guardate per bene il suo dolore...
Un giorno nel mio velo di regina
raccoglierò tutto il cibo del mondo
e tornerò – sì lo farò! – bambina
e renderò il mio Paese fecondo.
*
Il cammino delle lacrime, Martha Rial 1998
Il popolo dei profughi è in cammino
dentro a una polvere di argilla rossa
verso una terra promessa, un vicino
rifugio di pace. Dove si infossa
il serpentone umano nella fuga
paziente lungo il fiume sabbioso,
hanno visto occhi feriti la ruga
profonda del male, il solco rabbioso
dell’odio che germinando divide.
Hutu e Tutsi, retaggio coloniale
e in mezzo lo scempio che ancora intride
la terra con brutalità irreale.
*
La bambina in verde, Massoud Hossaini 2012
Svetta nel suo verde primaverile,
stride al centro l’estrema fioritura
in un urlo vibrante. Nel cortile,
come alla fine della mietitura,
è fiore che affonda le sue radici
dentro il sangue dei morti, dei feriti.
Svapora un’aria esplosa in sacrifici
umani: è festa fra i fedeli sciiti
dentro il campo di una battaglia atroce
che dilania la chiarità del giorno.
Tutto si inombra all’eco di una voce.
La disumanità fa coro intorno.
*
Alessio Vailati è nato a Monza nel 1975 e vive in provincia di Monza e Brianza. È laureato in giurisprudenza. Le sue raccolte di poesia sono: L’eco dell’ultima corda (Lietocolle, 2008), Sulla via del labirinto (L’arcolaio, 2010), Sulla lemniscata – L’ombra della luce (La Vita Felice, 2017), Piccolo Canzoniere privato (Controluna, 2018), Orfeo ed Euridice (Puntoacapo Editrice, 2018), Hirosaki (Lietocolle 2019, plaquette), Il moto perpetuo dell’acqua (Biblioteca dei Leoni, 2020), Lungo la muraglia (Bertoni editore, 2020), Luci da Oriente (Nulla Die edizioni, 2021). È autore del romanzo Ninfa alla selva (Robin, 2024).
