"Fresco di stampa": Antònia Vicens, "Tutti i cavalli", Premio Ciampi Valigie Rosse 2025


Traduzione dal catalano di Ilaria Sofia Perrino

*

Il cielo può entrare in una pozza
l’inferno può essere
un letto con lenzuola
di seta.

*

Spari mi feriscono la fronte rivoli di sangue
mi coprono la vista
qualche curioso mi consiglia di andare
in ospedale non so
come spiegargli
che non sono
io
che mi sto
dissanguando.

*

Appena aprivo le persiane giaggioli in fiore
e rose selvatiche ne prendevo un mazzo
mi riempivo i capelli di petali fin
che cavalli imbizzarriti
mi calpestarono il ventre.

*

All’inizio Diavolo mi disse ti condurrò al mio rifugio
il bancone è così lungo
che vi entrano le bottiglie e i bicchieri
necessari per dare da bere
a tutti i condannati ma se ti colori le labbra
ti strapperanno i denti con tutta la sete
d’amore che c’è.

*

Perché mamma metti la tovaglia bianca di notte
la cenere ti cola lungo
le gambe
se papà aveva tanta
fede che si prepari
lui
il funerale.

*

Dopo l’estasi restano le camicie
i calzini anche le stanze
piene di voci ma non posso
dire agli uomini che raccolgono
la spazzatura lasciatemi
solo il bianco
delle pareti Dio scivola
tra le dita.

*

Antònia Vicens (Santanyí, Maiorca, 1941) di origine umile ma da sempre incantata dalle parole, è giunta alla scrittura da autodidatta e, a soli ventisei anni, ha vinto il prestigioso Premio Sant Jordi con il suo romanzo d’esordio 39 a l’ombra (1967), sconvolgendo l’establishment letterario dell’epoca. Il libro è un’attenta e originale osservazione del fenomeno del turismo di massa a Maiorca e delle sue nefaste conseguenze sul territorio e sugli abitanti dell’isola. Per più di quarant’anni si è dedicata esclusivamente alla narrativa, finché, nel 2009, ha pubblicato il suo primo volume di poesia, Lovely, a cui sono seguite sei ulteriori raccolte. Con Tutti i cavalli (2017) ha vinto il Premio Nacional de Poesía.





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