"Fresco di stampa": Emiliano Dominici, “Dentro l’isola”, Valigie Rosse, 2025

Spingo pesi con le sopracciglia mi lavo i denti con le unghie ascolto l’intorno con uno sguardo vivo il momento con i piedi. Eppure ciascuno ha una propria funzione, l’essere parte di parti di parti di pura finzione. * Piccole bambine bionde sollevano le gonne raccolgono meduse nel palmo della mano e le sciolgono al sole estivo. Le mamme ridono intorno si spalmano olio solare e ridono intanto. Morte crudele di essere inferiore non tocca coscienza né cruda né santa né marcia. * Eppure, Livorno Questa città bella – chissà – in un modo tutto suo, come un corpo che conosco a memoria, amara di menti poco inclini all’apertura, chiusa avara che si fa dimenticare, eppure c’è un porto eppure c’è un mare. * Per Alessandra, senza sapere dove ci porterà il mondo Io e te siamo uguali uomo o donna poco importa. Vivo con te da bimbo ostile se non cerchi la mia mano o parlo piano e non mi senti o non mi ascolti o non capisci e non ci accarezziamo. Lascio che l’ansia mi tiri la pelle. Provo a sorridere...