"Fresco di stampa": Nadia Agustoni, "Lettere della fine", Vydia editore, nuova edizione ampliata, 2022


Tre testi inediti tratti dalla sezione “Frammenti di un me”



due


la pianura sta lì coi nostri occhi le mani
domani avrà il sale di uomini
alti come i muri
e la paura:


la nebbia custodì i cappotti
e un odore di mele ci riempì
i capelli le braccia
la fabbrica accorciata dal gelo:


dov’era stato un muro di rondini
dicevano:
“guarda… se ci sarà
primavera”.

*

nove


i nostri frumenti sono stati il mare
i viventi la luce –
allora non capimmo


perché la morte
finiva nei volti.


portammo l’acqua delle rogge e il pane
indifferentemente –
così paghiamo i muri
alzati contro ognuno


e la luna
sui pini
tace sempre
tace.

*

dieci


abitavano coi fiori stanze d’ospedale
e in caserme e cave la febbre di chi ride
emigrati come un’altra specie
con tutta la casa:


a volte portavano regali
cose piccole, un cibo
le bocche malate dei poveri
o il dolore preso in Germania


dove gli sterminati non parlavano.


per questo sappiamo
che chi tace non acconsente
e la lingua dei morti
è più lunga ferita.

*

Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2021 è [la casa è nera] , Vydia editore, del 2020 è Gli alberi bianchi Pordenonelegge-Lietocolle, del 2017 è I Necrologi La Camera verde, del 2016 è Racconto Aragno, del 2015 Lettere della fine Vydia editore – premio ex aequo Bologna in Lettere Interferenze 2017, e la silloge [Mittente sconosciuto] Isola Edizioni; del 2013 è il libro-poemetto Il mondo nelle cose (LietoColle). Una silloge di testi poetici è presente nell’almanacco di poesia Quadernario (LietoColle 2014). Nel 2011 sono usciti Il peso di pianura ancora per LietoColle, Il giorno era luce, per i tipi del Pulcinoelefante, e la plaquette Le parole non salvano le parole, per i libri d’arte di Seregn de la memoria. Del 2009 la raccolta Taccuino nero (Le voci della luna). Altri suoi libri di poesie, usciti per Gazebo, sono: Il libro degli haiku bianchi (2007), Dettato sulla geometria degli spazi (2006), Quaderno di San Francisco (2004), Poesia di corpi e di parole (2002), Icara o dell’aria (1998), Miss blues e altre poesie (1995), Grammatica tempo (1994). Vive a Bergamo.





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