Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Nadia Agustoni

Nadia Agustoni, poesia inedita

Immagine
ergót de Bèrghem A só a mé ergót de Bèrghem ü tochelì l’arca de nèbia sö i fiöm o la tèra nöa de avrìl che la splènd – i paìs de sul e èrba, ö balcù di àe e chèl che ’l vé ’n di öcc di iv i röse e l’mónd. - qualcosa di Bergamo Sono anch’io qualcosa di Bergamo un pezzetto / l’arca di nebbia sui fiumi o la terra nuova di aprile / che splende — / i paesi di sole e erba, un balcone di api / e quello che viene negli occhi dei vivi / le rose e il mondo. * Questo testo in dialetto bergamasco tradotto dall'autrice è stato scritto e letto a un evento dedicato ai poeti di Bergamo e Brescia curato da  Gabrio Vitali e Maurizio Noris, in occasione delle celebrazioni per la nomina di Bergamo e Brescia a Capitale italiana della cultura 2023. * Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2021 è [la casa è nera] , Vydia editore, del 2020 è Gli alberi bianchi,  Gialla oro Pordenonelegge-Lietocolle, del 2017 è I Necrologi, La Camera verd

"Fresco di stampa": Nadia Agustoni, "Lettere della fine", Vydia editore, nuova edizione ampliata, 2022

Immagine
Tre testi inediti tratti dalla sezione “Frammenti di un me” due la pianura sta lì coi nostri occhi le mani domani avrà il sale di uomini alti come i muri e la paura: la nebbia custodì i cappotti e un odore di mele ci riempì i capelli le braccia la fabbrica accorciata dal gelo: dov’era stato un muro di rondini dicevano: “guarda… se ci sarà primavera”. * nove i nostri frumenti sono stati il mare i viventi la luce – allora non capimmo perché la morte finiva nei volti. portammo l’acqua delle rogge e il pane indifferentemente – così paghiamo i muri alzati contro ognuno e la luna sui pini tace sempre tace. * dieci abitavano coi fiori stanze d’ospedale e in caserme e cave la febbre di chi ride emigrati come un’altra specie con tutta la casa: a volte portavano regali cose piccole, un cibo le bocche malate dei poveri o il dolore preso in Germania dove gli sterminati non parlavano. per questo sappiamo che chi tace non acconsente e la lingua dei morti è più lunga ferita. * Nadia Agustoni (1964)

Nadia Agustoni, "[la casa è nera]", Vydia editore, 2021

Immagine
nella terra non arata l'asse di legno a chiudere la casa ricorda il mancare dei vivi i lavandini bianchi – la luce di questi giorni per conoscere le ossa scava dove la talpa è il suo ricordo e un tempo di polvere va nel cielo, perché parli qualunque voce qualunque io. * vegli sul latte sul volto che non cade là nel sonno arrivano volpi chiedono lune ma la morte ricomincia e indifeso il vero scrive i suoi fiori * Nadia Agustoni  (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2021 è [la casa è nera]   , Vydia editore, del 2020 è  Gli alberi bianchi  Gialla Oro Pordenonelegge-Lietocolle, del 2017 è  I Necrologi  La Camera Verde, del 2016 è  Racconto  Aragno, del 2015 Lettere della fine   Vydia editore – premio ex equo Bologna in Lettere Interferenze 2017, e la silloge [ Mittente sconosciuto ] Isola Edizioni ;  del 2013 è il libro-poemetto  Il mondo nelle cose  (LietoColle). Una silloge di testi poetici è presente nell’almanacco di poesia  Qu