Nadia Agustoni, poesia inedita


ergót de Bèrghem

A só a mé ergót de Bèrghem ü tochelì
l’arca de nèbia sö i fiöm o la tèra nöa de avrìl
che la splènd – i paìs
de sul e èrba, ö balcù di àe
e chèl che ’l vé ’n di öcc di iv
i röse e l’mónd.

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qualcosa di Bergamo

Sono anch’io qualcosa di Bergamo un pezzetto / l’arca di nebbia sui fiumi o la terra nuova di aprile / che splende — / i paesi di sole e erba, un balcone di api / e quello che viene negli occhi dei vivi / le rose e il mondo.

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Questo testo in dialetto bergamasco tradotto dall'autrice è stato scritto e letto a un evento dedicato ai poeti di Bergamo e Brescia curato da Gabrio Vitali e Maurizio Noris, in occasione delle celebrazioni per la nomina di Bergamo e Brescia a Capitale italiana della cultura 2023.

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Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2021 è [la casa è nera] , Vydia editore, del 2020 è Gli alberi bianchi, Gialla oro Pordenonelegge-Lietocolle, del 2017 è I Necrologi, La Camera verde, del 2016 è Racconto, Aragno, del 2015 Lettere della fine, Vydia editore e la silloge [Mittente sconosciuto], Isola Edizioni; del 2013 è il libro-poemetto Il mondo nelle cose (LietoColle). Una silloge di testi poetici è presente nell’almanacco di poesia Quadernario (LietoColle 2014). Nel 2011 sono usciti Il peso di pianura ancora per LietoColle, Il giorno era luce, per i tipi del Pulcinoelefante, e la plaquette Le parole non salvano le parole, per i libri d’arte di Seregn de la memoria. Del 2009 la raccolta Taccuino nero (Le voci della luna). Altri suoi libri di poesie, usciti per Gazebo, sono: Il libro degli haiku bianchi (2007), Dettato sulla geometria degli spazi (2006), Quaderno di San Francisco (2004), Poesia di corpi e di parole (2002), Icara o dell’aria (1998), Miss blues e altre poesie (1995), Grammatica tempo (1994). Vive a Bergamo.



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