Luigi Finucci, tre poesie inedite


È tutto casuale. Il momento in cui
mi siedo a terra, l'attimo che alzo
gli occhi al cielo. Gli uccelli fanno
dei cerchi. Come le mani di un bambino
impongono alla matita di fare linee
senza senso. Così sono le traiettorie del cielo.
Continua per ore, il volo degli uccelli
ad intrattenermi. Lo scomodo
dei sassi sul cranio: si instaura
così una dimensione altra che
mi rimette al mio posto. Al pari
di un rumore d'onda.

*

Eccoli tutti i balconi, respirano
i canti degli uccelli che portano
l'aria dove le foglie scendono.
S'affacciano timorosi al cielo
bassi ad arrivare al ventre: e
i fogli di carta abbracciano
la metamorfosi delle ali e
gli occhi patiscono la crudele
natura di non sentirsi scorrere
le lacrime addosso, azzurre.

*

a Vittorio

Le cose vive e le cose morte
hanno confini troppo alti, le mani
ferme fanno angoli scaleni
di vertigine, che mi chiedo
dove va la parola, dove va?

Tutti quegl'occhi guardano i cancelli
i cani aspettano più degli uomini
scelgono una soglia dove prendere tempo.
Vorrei solo ricordare per sempre
la commozione di quando dicesti
su quella via eri così piccolo, così piccolo.

*

Luigi Finucci (Fermo, 1984) ha pubblicato tre libri di poesia: Le prime volte non c’era stanchezza, Eretica edizioni nel 2016, Il Canto dell’Attesa, Ladolfi Editore nel 2018 e Cammino – sulle orme di San Francesco, Giaconi Editore nel 2022. In attesa di pubblicazione per Seri Editore un libro sulle solitudini dal titolo La prima notte al mondo. Ha poi pubblicato anche tre libri per bambini, in rima, per la Giaconi Editore: L’aspirante Astronauta nel 2015, Il paese degli Artigiani nel 2018 e Il Mondo di Sotto nel 2021.



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