Leo Learchi, "Dodici mesi senza agosto", Fallone Editore, 2023


Quando ottobre novembre
dicembre annunciano
un inverno di seta
il tuo passo deciso
fecondo
traccia un sentiero
imprevisto.

La tua luce
sorprende oggetti
colori suoni
le forme.

È ancora il tuo passo
sulla dura terra

*

Gemmano fiori
e un vento leggero
di pensieri attraversa
il paesaggio
sconosciuto
eppure familiare
un rossetto acceso
una giostra di verbi
al futuro, su soffici
colline, petali
su cui posare
l’orecchio, una rossa
coccinella sulla spallina
del tuo reggiseno:
primavera

*

Vagava tra le risalite
la mente e le cadute
un grembo la città.

La forma del possibile
era completa, di ogni ombra
la leggerezza
e la rinascita
una nuova luce
puro esserci, lenta dimenticanza

*

Nel giardino l’incendio
di luce è bagliore nel tempo
emendato, ne è il cuore
illuminato il sentiero
che si fa fiamma
nuova forma
attesa.

È il momento
di attraversare il verde
fuoco nel cielo

*

Il cardine della porta, la casa
è una tavola imbandita
e vuota.

E tu compagna, amica
parola che non so fra tenera
e inquieta ti sento che cerchi
salvezza volgendo intorno
uno sguardo
di donna, sul tuo seno
riposano stelle ma tu
non le vedi.

Dio è una remota notizia

*

La marea ti chiama, si ritrae
accoglie i tuoi passi
pietre aguzze
che non feriscono.

La tua ombra è bianca
come te stessa rinata
te stessa riscritta
coniugata in giorni di luce

*

Leo Learchi (Milano, 1962), artista eclettico e poliedrico. Sul fronte letterario ha partecipato alla nascita de La Mosca di Milano; i suoi haiku, riflesso di oltre un decennio di frequentazione del Monastero Zen Enso Ji, sono stati segnalati e accolti anche in Giappone. Dodici mesi senza agosto è la sua Opera Prima.





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