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Alessandro Cartoni, "Cartoline degli addii", Fallone Editore, 2022

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le mattine col loro mistero alle porte rivelano lo sbigottimento, un odore di terra e di zucca che trascina verso il fondo, così i ricordi fanno i loro banchetti di terre gelate e fantasmi, perché c’è meno vita ovunque, anche tu ti aggrappi all’illusione che tutto possa essere lo stesso, ma il tuo giardino è amaro nell’odore di acque morte, fitto il muro delle sterpaglie e sopra nel cielo volano corvi scuri * aspettarti invano è lasciarsi attraversare da questa traccia vuota che hai lasciato nelle stanze assieme allo spillone per capelli non ha più senso ripararsi dalle giornate oscure che verranno, non ho l’età per immaginare che colore possa avere un altro nulla, lasciare solo questo bagliore acceso qui nel living dove siamo stati vivi, la nostra ferita aperta, il nostro splendido errore che sbiadisce nella notte * la sospensione lascia strascichi di addio sulle nostre sagome imbarazzate, abbiamo male immaginato la nostra prossima distanza quando dovremo sfiorarci domani senza vederc

Vanni Schiavoni, "Quaderno croato", Fallone Editore, 2020. Segnalazione di Claudia Di Palma

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Plitvička jezera Si rapprendono con lentezza le foreste dense nel parco di Plitvička diga del cielo per questo bacino che attraverso a guado col mio pallore ridicolo e le gambe indurite ai polpacci verso la tua felicità slacciata sulle guance a ruota di quell’incedere veloce che non ti stanca che ti porta ogni volta alle cime che cerchi una miccia brillante che detona il mondo. Ti cerco nello sguardo un segno del mio stesso smarrimento o l’avanguardia di un sentire non ancora collaudato: a quale forma diresti uguale tutto questo o almeno simile a qualcosa di già vissuto? Sarà diverso da adesso ogni vortice dell’acqua la spossatezza da una rampa di scale la diffidenza per ogni cosa che nasca liliale l’ombra attorno che si crede indelebile e la notte che viene puntuale. * Split Non spiega molto dei nodi marinari l’avvicendarsi dei tramonti a largo di Split quando il sole si piega all’orizzonte tenendosi per le dita senza dare punti di decisione. Tutto si specchia come in un contagio a co