Fabrizio Morlando, "Percorsi marginali", Nolica Edizioni, 2021


Aspetto il conto di un pasto
che non ho mai mangiato.
Nemmeno gli avanzi,
le briciole dei cani.
Niente.
Pago col sangue,
con la carne avvilita
insceno l’esistenza
e tolgo il disturbo.

*

Siamo nell’anomalia arcuata
del salto di Fosbury,
voltiamo le spalle al mondo.

*

Si procede così
senza sussulti,
con gioie che
non lasciano
sorpresi.

Finché tutto
diventa
gomma sotto
i denti
scarica
d’ogni gusto
che sputi
via.

*

Tutto questo mi appartiene,
ma io ho fede nella carne e nella
sua putrefazione. Nel lembo di
terra tra il giorno che muore
e in quello subito a venire
mentre la vita accade senza di me,
di fianco a me scorre e sfugge nel vuoto
bofonchiare del nostro tempo irregolare
il fatto è che ha perso il lato scarno,
la parte sensibile delle cose.

Quelle per cui ancora scavo e raschio il barile.

*

Si dona la vita e si dona sconforto,
talvolta un guado, sigillato
nell’ambra gialla del tempo:
comici, inefficaci, incolpevoli
rappezzi di cielo.

*

L’aquilone non vola più nel prato.
Le notti di ieri mancano già,
quei segni intatti che sovrastano
l’uragano, panni stesi al sole ad
asciugare sull’orlo dei millenni
da qualche parte dentro il cuore
dove il destino bagna il fiume:
arriverà la vita senza essercene accorti.

*

Ricordano il corvo,
il richiamo bianco delle stelle,
scheletri s’abbandonano la voce,
gridano sette volte uccise

quel che non dicono,
quel che non sanno più dire.

*
Dalla tua fronte umida e taciturna
al torrente stanco del tuo ombelico
è già notte fra le foglie, fra i rami
secchi non lascia più scampo la pietra
muta dei giorni. Il tuo ventre arcuato,
la nuca fosca e incerta al mondo.
La matita spezzata scrive col sangue
l’istante in cui la lingua muta, il canto
stride, la pelle nuda ormai è sepolta.
Ciò che taccio è detto a voce alta.

*

Fabrizio Morlando (Spilimbergo, 1984) vive a Capua. Dopo la laurea in matematica consegue il dottorato di ricerca in matematica presso l’Università di Roma Tre. Lavora come ricercatore presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) sito in Capua. Nel 2017 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie Caramelle dagli sconosciuti per LietoColle. Nel Novembre 2021 pubblica la seconda raccolta intitolata Percorsi marginali per Nolica Edizioni.





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