Alessandra Corbetta, "Estate corsara", Puntoacapo Editrice, 2022


Ombra

Nel nostro breve corpo eri un’ombra
troppo lunga, un’assenza già presente
a riempire tutti i vuoti
scavati dal passare delle estati.
Sorridevo al buco nero
dei tuoi sguardi già lontani,
al mistero di sapere che trovarti
era lasciare tutto quanto, appartenersi.
Sei trapassato nel mio fiato
irrevocabilmente
mille volte e poi una soltanto:
dovevi ammettere che amarti
sarebbe stato luce traballante,
un continuo calo di tensione

*

Come vanno le cose

Dopo Parma, ti ho fatto
mettere una virgola,
dopo Parma, camminiamo.
Ti ricordi tra i ricordi la città
dove eravamo? Anche
Correggio esagerava,
come noi, ma con l’azzurro,
e non lo sapevamo che
il profumo di violetta era
certezza delle cose da rifare,
abbastanza a trattenere
un altro gelido domani
la nevicata di quel giorno.
Ero sola? Ora invece se
restiamo, Parma tace,
lascia indietro la parola

*

Pietrasanta I

Ricordo una gioia sfrontata,
totale dal rumore ciocco
di pioggia che cade
ricade. E rimbomba.
Eravamo in ombra
tra i vicoli e poi
la piazza – Pietrasanta –
ci teneva astratta le mani
sottili e intrecciate.

Ricordi? Eravamo

*

Pietrasanta II

Ha il volto argento e duro – questa sera Pietrasanta
tocca tutto col segno sacro del tramonto, muove
a cerchio le statue sotto l’occhio di Botero.
Quanto sia esatto il congedo
forse lo sanno gli scalini della chiesa
o gli angoli bui delle vie nascoste,
ma i chiasmi creati con l’intreccio delle dita
sono setacci troppo laschi per fermare la risposta
e i nostri passi non ricordano la strada

(per dire nessuno qualcuno deve esserci stato)

*

Abbandoni

La giacca – lei – più grande
di tre taglie, le gambe secche
come il bastone di un ombrello.
Un ragazzone – lui – che invece
chiede a un angolo di strada
qualche soldo salutando – augurandoci
ogni bene. Sotto il temporale
non conviene lasciare ai nemici
il capo scoperto: molto presto
a tutti loro pioverà dentro

*

Rosso

Spacca e separa la perdita,
scaglia chicchi di melograno negli occhi
come spilli lunghissimi
da pupilla a cervello:
diventare ciechi è la premessa
per togliere il due,
se amare è una parola incapace
di contare qualcuno dopo sé stessi

*

Linea gialla

Su una panchina due ragazze di colore si confondono
nell’una l’altra e la panchina di colore
azzurro.
Il commerciante lo fa da anni – dice – il commerciante e ora
come credergli quando il blu le dona – dice –.
È stare obliquamente alla radice la giusta
inquadratura perché "sghemba su sghemba
cessa il terrore" (vol. 1, manuale di cinema).
L’allineamento si ricompone
su un sentimento nuovo e ora sai se

uno spazio vuoto è libero o è perduto

*

Alessandra Corbetta (Erba, 1988) è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei Media, lavora come docente a contratto presso l’università LIUC-Carlo Cattaneo, per la quale è anche responsabile del coordinamento didattico del servizio di tutoraggio e collabora con l’azienda informatica TTY CREO. Ha fondato e dirige il blog Alma Poesia (www.almapoesia.it), con il quale ha anche curato la pubblicazione del volume Distanze obliterate. Generazioni di poesie sulla Rete (Puntoacapo Editrice 2021). In versi ha pubblicato Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019) ed Estate corsara (Puntoacapo Editrice 2022), mentre la sua ultima produzione saggistica è Corpi in rete. Rappresentazioni del sé tra visualità e racconto (Libreria Universitaria 2021).





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