Gianni Ruscio, "Mutazioni", Terra d'ulivi edizioni, 2022
![Immagine](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVff4zJ0dcHtfLG-SHKIL2J8NpyOjo1A_0w84-E4sRUMC6nluGlm3AOxrgk5ds09c4YNt8FJVHIVUzX4Jw0283uG7Bsy_x3rk9x1Kn506yRJhAdhE7cnofLXxLUpyGdCmlJvqNAwFvnIdNSChkf7wxwQf6mrEYtjjpvkVRfWo1ZtF6K56iyyiUfxzh/w640-h360/Ruscio.png)
Fiotti di sangue - nel sangue c’è scritto tutto - inarrestabile bile rivolta al cielo - verde conchiglia - sull’asfalto di Roma cuore sbranato dentro cuore calpestato una fiamma e un lamento e poi nulla più di questi esseri che eravamo stati. * Accuratamente disposti sul bancone di una macelleria - fotografia su un ultimo sorriso contrito - potremo sdraiarci accanto alle teste dell’agnello dalle orbite prive di vita accanto ai torsi privi di arti e ritagliati ad arte per essere sacrificati nei nostri giorni rituali. * Feritoie perennemente aperte siamo noi sullo scivolo che si incunea nelle budella sgorgando midollo - risucchiato dalle nostre avide labbra - e umori di ogni tipo. Le ferite inflitte dalle spade altrui sono lacerazioni senza tempo senza spazio senza ragione. Il parto è stato quella mezz’ora fuori dalla camera operatoria qui alle 1,34 dietro via Cola Di Rienzo. * Spiaggia e bagliori bagliori e dolcezze le passeggiate sul lungo mare di Ostia; risalivamo nell’acqua la bocca