"Anteprima Portosepolto": Anita Piscazzi, "L’erranza", peQuod, 2023


Quell’incanto che presto
muta nell’ora protetta.

Camminiamo sull’ultima stagione.

Se tutto è l’inganno del fare,
dove vanno le voci dei morti
che ogni notte si addormentano con me?

*

Così venne una voce,
quasi a ricordare un canto

che puro spalanca l’attesa,
le albe presagi di durata, sfumano.

Resto fedele con gesti minori.

*

E quando ti girerai
saprai toccando il punto più alto.

La stella a oriente del meridione
non ha inizio né fine,

ruota potente di segni e miracoli,
dimora nel firmamento.

Così pensando e andando
in te, primo angelo

spalanco il mio cuore buissimo,
l’eterno sbatte nella tua ala.

Infiamma il lume della tenebra,
primamente altra luce non vidi

e non volli che l’usignolo muto
e il canto aperto del tuono solitario,

il libano, il falco e il bianco del rosmarino.

*

Il mio smarrimento somiglia
ad una luce mattutina,

illumina ogni gesto, ogni parola.
Le scorie di questa dimensione

non sono state capaci di spegnermi.
Illumino. Illumino qualsiasi viso

sono tesa agli influssi dello spirito,
ho voluto che si risvegliasse.

Svegliati! Svegliati! Non perdere
questo fuoco ustorio e la sua immortalità,

perché immortale è l’anima
che si unisce all’uno, alla luce originaria.

*

Le particelle del possibile
vivono nel pensiero.

Indovino, che rovesci il tempo
e vedi prima del prima,

ti agghiaccerai se vivo nei rovi
o sotto la sabbia, se resterò cieca

per non aver visto il roseto
nella mano della sposa

e per essermi nascosta
nella punta di una spina.

*

Resisto nel mio sangue,
nella mia imperfezione.

Il lampo senza corpo
è visione di città luminose.

Sopra la mia testa, una spada.
Che illusione è questo cammino?

Prendo i colpi, divento acuta, il suo occhio
è come il gallo che canta fuori orario.

*

Che cosa cerco, se non lo spirito
immateriale per scontare la tenebra
di questo tempo,

per imparare dal mare e dai fiori,
per restare in una stanza trapassata
da memorie,

vedermi dall’alto nei campi elisi
coperta di gigli in fiore, quando
i miei coaguli si faranno luce.

*

Anita Piscazzi, poeta, pianista e ricercatrice. Si occupa di studi etnomusicologici e didattico-musicali. Ha pubblicato in poesia: Amal (Palomar, 2007), Maremàje (Campanotto, 2012), Alba che non so (CartaCanta, 2018), Ferma l’Ali, cd poetico-musicale (desuonatori, 2020).

*

Tutti i libri della collana di poesia Portosepolto sono ospitati in anteprima nazionale su questo blog e sui canali social Poeti Oggi attraverso una selezione di testi a cura della redazione. Portosepolto nasce nel gennaio 2021, dalla collaborazione tra Luca Pizzolitto (direttore della collana) e Marco Monina (editore di peQuod).



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