"Fresco di stampa": Veronica Antonietta Mestice, "Il terzo tempo", Edizioni Ensemble, 2022


Solo i secoli sfiorano i sassi,
l’estate feroce e tardiva
che copre i canneti,
le tacite pieghe dei paesi
che attendono la vita.

Ci sono tanti mattini d’estate
che parlano il silenzio.

*

Dopo tutto,
possiamo accettare il disordine
tra le cose possibili
e i nostri precipizi.
Tutto può cambiare
in un una notte che squaderna.
Il mattino non è stanco di domare le aurore.
Il dolore è un’occasione,
l’abisso che può sprigionare la luce.
Alle volte, basterebbe ascoltare,
attutire i colpi,
liberare l’ossessione di salvezza,
dimenticare caos e tempo.
Tanto, il cielo è lo stesso.

*

La vertigine può essere tollerata
se ciascuno di noi è nel frattempo la vita.
Nel frattempo, sì
solo nel frattempo.
Un attimo finito
è la nostra giovinezza spavalda,
felicità smagliante,
una festa continua – sulle macerie di tutto.

*

E se poi volessimo salvare l’istante?
Rendere eterni
gli inaccaduti minuti.
Fermare la musica dell’esistenza
e percepire il frattempo.
Con chi, semmai, condividere la fine ironica?
Udire il presagio
e affrettare il passo,
prima di perdere per sempre.

*

La felicità è un’acquisizione successiva,
la ragion pura che condona
e passa sempre dopo averne fatto cognizione.
Come l’occasione d’amore che timida bussa,
l’attimo finito che non abbiamo colto,
la spavalda giovinezza che illumina i cieli d’estate.
Dobbiamo arrenderci – corsari controcorrente.
E arrendersi significa dare senza rinunciare,
vivere l’assedio
senza conoscerne la fine.

*

I sogni hanno perso gli argini
nei deserti d’oltremare.
I grandi temporali estivi
mitigano le attese,
mentre il nemico ci assedia.
Non solo sirene d’allarme
nel dialogo sfibrato che si protrae ad oltranza.
E la vita come va?
Non c’è fretta –
eppure tutto si compie nello spettacolo.

*

Il conoscere un altro tempo
mi è impossibile.
Se non essere dimenticato,
allora dimenticare.
Immaginare altre resurrezioni
è la strada
per tutte le altre destinazioni.

*

Veronica A. Mestice (Milano, 1992) è avvocato prestato alla pubblica amministrazione. Vive e lavora a Matera. Ha collaborato con alcune testate online e curato progetti culturali. È socia dell’associazione culturale “Energheia” (che organizza da ventotto anni l’omonimo premio letterario internazionale). Le sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste e hanno ricevuto diversi riconoscimenti. Il terzo tempo è la sua opera prima.





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