Maurizio Paganelli, “Libro mastro”, puntoacapo Editrice, 2021. Segnalazione di Fabrizio Bregoli


L’apostata

Son poche le parole, ché l’affetto
non ne cerca altre e il tempo
assieme è stato tanto.
Per mia colpa non ci si intende
le volte in cui provo a parlarvi.
Ciascuno tesse il suo drappo dorato
dell’infanzia e l’ostende:
son io l’apostata, che eccettua i casi,
l’anonima semenza
volata in altri vasi.

Però la vostra stagione e natura
le rispetto e lo zelo nel seguire
per anni la palestra del dolore,
che v’ha resi di sasso
e inetti a ogni trapasso e al mio pudore.

Così, se fiato, divento invisibile,
poi torno piccino tacendo,
senza scampo d’esistere sul serio.

*


Pellegrini

Attraverso la grata di un convento
di clausura conobbi
la gioia inattaccabile.
Il sorriso e la voce di una suora,
poco più che ventenne, ci invitarono
alla contemplazione del Santissimo
nell’alba del giorno che da Sutri
ci avrebbe condotto a Campagnano.
Lo sguardo libero, profondo, immobile,
sereno, dolce, pieno,
era molto bello e forse folle.
Le attraversava la pelle lo splendore
di chi è già stato scelto e sollevato.
Per lei morire allora o centenaria
non avrebbe fatto differenza,
perché in quell’internamento
aveva completato l’esistenza.
È l’unica persona che ho invidiato,
la sola a avermi quasi condannato.

*


Moda

L’ombrello ha resistito
più della sputacchiera.
La parrucca ha un suo seguito.
La chitarra sopravvive
all’elenco del telefono.
La cravatta ha battuto il monocolo.
Spazzacamini pochi
in confronto ai chiromanti.
La tigre della Tasmania è estinta,
la blatta invece pare stia alla grande.
Scarsi gli avvistamenti
di persone perbene
con gran fermento dei collezionisti
e perciò dei bracconieri.
Certi rari pensieri
riposano nascosti nelle teche.

*

Maurizio Paganelli (1975), nato e cresciuto in Liguria, vive e lavora come medico a Milano. Ha vinto il Concorso Letterario Ilmioesordio con la raccolta Le Nozze della Vaniglia. Del 2019 è Cura dei rami recisi (puntoacapo, menzione speciale e d’onore al Premio internazionale Don Luigi Di Liegro, al Premio Città di Arcore 2020 e al Premio Lord Byron Portovenere Il Golfo dei poeti 2019); con la silloge inedita Il gioco di una madre ha vinto la sezione dialettale al Premio Lago Gerundo 2021. 





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