Isacco Turina, "Non come luce", Terra d'ulivi edizioni, 2021


Dopo tutto

Verdi catastrofi lontane,
vi guardiamo da dietro l’orizzonte.
Quando il dente è penetrato
siamo passati su un ponte sottile.
Barche infinite attendono
per navigare la penombra.
Con un colpo di remo gli equipaggi
si staccano da riva.
Nella cisterna ovale del tempo
rimbombano le gocce, rare
come parole berbere.
E del tempo più nulla sappiamo.

*

Dimmi il fiore che porti nello stomaco
che porti nella mente.
Fiore scuro di paura
fiore giallo dello sforzo
fiore bianco dell’attesa.
Dimmi l’insetto che ti ronza intorno
la cicala che stride nell’orecchio
la sapienza del ragno che ti abita.
La forma che tu vedi è una follia:
sotto la giusta ombra intimamente
si muovono i giardini inconsapevoli.

*

Spossessione

Dopo il segnale acustico
registri il suo silenzio –
mi muovo come un gregge di riflessi
fra le pareti d’ansia e lo splendore
– avvisiamo la gentile clientela
di non sognare le grandi farfalle –
qualcuno parla in fondo ai miei cassetti
– esci in cortile e portami la salvia,
ma fermati dove il piede
comincia ad affondare –
quando sono tornato eri scomparsa,
il ramo già appassito
– ogni riferimento ai suoi capelli
è puramente casuale –
le nostre bocche in prestito a parole
che si parlano da sole
– gli esperti sono ancora al lavoro
per ripescare ciò che è vivo –
nell’interferenza infinita noi
– solo lievi perturbazioni
che tendono a diradarsi –
al culmine del controllo
lasciamo che tutto accada.

*

In cammino

«Non morirete dove siete nati».

Abbiamo inteso la condanna,
la condanna che ci muove.
Cucita nella tasca una preghiera,
dal tronco dell’esilio
corteccia amara stacchiamo ogni giorno.
Con le mani la mangiamo.
Masticata fra i denti la beviamo.
Corteccia amara ci cresce sul viso.
«Signore, non ci vogliono vedere»
«Non come luce, ma come la sabbia
penetrerete nei loro occhi chiusi».

«Sentinella, cosa scorgi nell’alba?»
«Terre senza gente
e carovane in cammino
di gente senza terra»
«Sentinella, quali segni distingui?»
«Il comandante ha i capelli sudati.
L’atlante ha preso fuoco
tra le mani dei miei figli».

*

Isacco Turina è nato a Villafranca di Verona nel 1976. Vive a Firenze. Ha pubblicato il volume di poesie I destini minori (Il ponte del sale, 2017) e la raccolta di racconti Elogio delle merci (Coazinzola press, 2018).





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