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Isacco Turina, "Non come luce", Terra d'ulivi edizioni, 2021

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Dopo tutto Verdi catastrofi lontane, vi guardiamo da dietro l’orizzonte. Quando il dente è penetrato siamo passati su un ponte sottile. Barche infinite attendono per navigare la penombra. Con un colpo di remo gli equipaggi si staccano da riva. Nella cisterna ovale del tempo rimbombano le gocce, rare come parole berbere. E del tempo più nulla sappiamo. * Dimmi il fiore che porti nello stomaco che porti nella mente. Fiore scuro di paura fiore giallo dello sforzo fiore bianco dell’attesa. Dimmi l’insetto che ti ronza intorno la cicala che stride nell’orecchio la sapienza del ragno che ti abita. La forma che tu vedi è una follia: sotto la giusta ombra intimamente si muovono i giardini inconsapevoli. * Spossessione Dopo il segnale acustico registri il suo silenzio – mi muovo come un gregge di riflessi fra le pareti d’ansia e lo splendore – avvisiamo la gentile clientela di non sognare le grandi farfalle – qualcuno parla in fondo ai miei cassetti – esci in cortile e portami la salvia, ma fer