Riccardo Delfino, "Il sorriso adolescente dei morti", RPlibri, 2021
Sarà Natale da due minuti.
Divaricherai le labbra nel vetro
siderale che ci separa.
Di come la morte avrà saputo
simularci, non farai parola.
Fisserai la mia pena per sottrarti
al tormento. E di me farai fine,
smaltimento.
*
Guarda tra le viole come si baciano
quei due ragazzi: perdendosi,
e quasi non lo sanno - di esistere,
ti dico, di certo non lo sanno -.
Già so di loro che giocati dalla vita
si giocano alla perdita, che non sanno
tra le bocche calde, quale rione
porti dritto al felice vuoto del letto.
*
Sento il dramma della vita
nell’entroterra di ogni vena.
Non splende in me altro sentore,
mi anima l’insonne resistenza
di un inganno, non l’amore,
solo il nulla che albergo
e l’affanno; quanto basta
per non farmi ammutinare.
*
Era ottobre che la luce
si lasciava oltraggiare
dalla triste stagione.
E noi poco amati,
cresciuti d’ignavia come
cose di poco valore.
E sotto l’anfiteatro della
dea fortuna, l’inerzia
del cielo; le sagome brevi
del nostro vangelo,
attecchirsi alla notte
per non fare gelo.
*
Riccardo Delfino nasce a Roma nel settembre 2000, a 11 anni vince il concorso Le parole dell’anima di Casoria. Nel 2021 pubblica il suo libro d’esordio Il sorriso adolescente dei morti (rp libri, collana di Antonio Bux). Le sue poesie sono apparse in numerose riviste, nazionali e non, come Atelier, Poetarum Silva, Avamposto poesia, tallerigitur, Rivista Kametsa, Rai Poesia e Il corriere della sera.
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