Fabrizio Cavallaro, "Alta stagione", RPlibri, 2020
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L'ultima frontiera è la notte, che mastica piano i suoi sonni e li riporta a letto, magari contusi malandati quel poco da rimetterli in piedi al mattino dopo, tra rimorsi e ottusi malumori, purché evitino trappole coperte di foglie, scavate apposta per farci cascare il daino braccato. * Il gigante di buone maniere che assomiglia a John Cena ha occhi fessurati di verde marino, quando sorride si schiude come una melagrana, mette in evidenza i denti alla Bugs Bunny, e un po' morbido di fianchi, sul petto ha tatuato il motto domani mai più poveri . * Farsi una cosa sola in parole, e passi lunghi o corti, per vie diritte o storte, le storie brevi del mondo a volte si estenuano s'allungano dentro i nostri occhi lanciati come fresbees nell'aria gioco da ragazzi, vivere poi è l'unica risposta muta e saggia. * Quanta parte di te hai lasciato sul cuscino, fronde del tuo giovane fusto: la buona creanza che mi sudavi addosso. * Eccoci, nel deserto gobbuto che ci rassomiglia e