"Fresco di stampa": Annalisa Ciampalini, "Tutte le cose che chiudono gli occhi", collana portosepolto, peQuod, 2022
I nostri corpi complementari il tuo chiarore la mia esile oscurità. Tua è la pietra dell’inverno il seme dormiente nel giaciglio scuro le mani che sanno dove premere. A me resta l’albero lontano il bianco che si accumula piano il fiore pallido esitante tra le dita. * Solstizio C’è fuori un luogo vasto dove il pensiero cresce spazi allungati che contengono passaggi un solstizio d’inverno tra corpi luminosi e alti che mai arriva fino a qui. Che scenda, ora, tra le cose basse, che si faccia ombra nell’acqua tonda raccolta nel secchio, che mandi luce pallida a precederlo. Dovremmo imparare a disegnare eclittiche, a curare la precisione del tratto. Non approssimare. Saperlo riconoscere e dire “è questo”. Vederlo per intero, sentirlo nella sua sacra brevità. * All’improvviso scende un grande silenzio e un ordine pallido si dispone nella casa. I pasti serali hanno la disciplina delle cose fredde dei corpi tenuti a distanza. Nessuno guarda la sedia vuota al suo fianco. Lì c’è un luogo in cui l...