"Fresco di stampa": Giorgia Mastropasqua, "Al mondo vuoto", Controluna Edizioni, 2024. Segnalazione di Claudia Di Palma
Ho questo corpo
una sezione di tempo
senza inizio e senza fine
è il suo credo
estatico funesto
non posso esimermi
se amo viaggiare
non posso conservarlo
l’allegro sacrificio
delle molte e delle simili
non esclude la salvezza
introversione necessaria
dura il tempo di un ritmo
di sillabe.
*
Al castello
Sulla pietra, nella polvere
sono cerchi e semicerchi
i lombrichi sono segni
residuo di parole
rotte, cadute per terra
o forse baccelli
di un altro discorso.
*
Laziali
Un suono si rinnova
rifulge la memoria
del foglio bianco
in un autunno ancora
così dolce
in alto tutte le foglie
in strada tutte le gonne
avversano la muta.
Nei miei passi suono della borgata
senza dettaglio di particolari
lunga e scabra, foglio brunito
senza botteghe, estro né attenzione.
Senza dolore.
Sulla pelle solo il tepore
dei molteplici eventi a venire
e il nostro addio, fra i lotti azzurri
i baci notturni dei solitari,
assassinati davanti a tutti,
l’odore di amido e di coriandolo.
E mi scoppia il cuore
in questo teatro di posa
nei miei passi c’è un canto
rosso di tavolini e gli acquedotti.
Dovessi tornare
un giorno o l’altro
saprei consigliarti bene
i migliori modi per strappare un foglio
i migliori vascelli per affondarti
come mi chiedi
sulla tratta dell’est.
*
Catena
Come si deve vivere?
la personalità è rigoglio
di particolari, striscia nell’erba
tenera, serra la brace e il pozzo.
Il mio nome è una catena
esigenze in contraddizione
iniziare nel sonno, poi disperdersi
ondata di calore, fra i mattoni ambrati.
Ora mi riconosco e vivo tra le fronde
o le logge, le arcate, i merli
abito il movimento fantasma
e la resistenza.
Una costellazione di punti di vista
salva la mia labile attenzione.
E non mi sembra di essere stata
più che un automa ben concepito
nella sua piena ipnosi
performativa.
*
Fotografia
Delle parole scheletriche
a tratti, prendo coscienza
come se questo mio cuore
se questo tenero paesaggio
non fossero che un riflesso
ma esangue e sottile, di lei
vivace, tracciata a grandi linee
fotografata poco, irriferibile.
Io che la conoscevo
scenario nebuloso, folgorante permanenza,
pure se descrivo il movimento della vita
ora mi perdo tutto l’imbarazzo,
la vergogna e ogni sua durezza.
*
Giorgia Mastropasqua è nata nel 1986, è stata redattrice della rivista Il Caffè con la rubrica Buio in sala. Tra le sue collaborazioni L’Unità, Paese Nuovo, le webzine Indie-eye, HateTv, OndaAlternativa, ML, 06Live e NerdsAttack! Nel 2015 ha pubblicato Grazie per gli Spiriti, nel 2016 è fra le autrici di Streghe Postmoderne.