Alessandro Assiri, “Abitarmi stanca”, puntoacapo Editrice, 2023. Segnalazione di Fabrizio Bregoli


Una volta mi bastava poco, spostavo
quattro mobili e credevo di aver compiuto una
rivoluzione

Adesso che sono così esausto da spostare con fatica
anche una sola poltrona, lascio depositare la
polvere chiamo qualche granello per nome, appoggio
i piedi sull’unica valigia, immagino miracoli
perfetti

*

Il mio azzurro ha una voce cruda non ha onde, è
un reticolato
un suono senza pace

È l’azzardo di uno scarto
la terapia a scalare da un mezzo a un quarto

Avevi l’oro nelle mani e la danza sulla pelle passava
il tempo e ti cambiavi il nome
poi rotolavi in frantumi ai piedi del letto

generazione di baci e di stracci la finta calma appesa
al dubbio la puntina che gratta

Ambiento le idee nel giardino di ogni nuova casa
taglio l’erba troppa corta, poto la siepe malamente
il rigoglìo mi angoscia

Attendo lo sfratto che profani il luogo del mio
male

*

Sto qua con l’odio che mi manca con le dita tolgo
polvere alla foto soffio la paura che non so

Difendo la rabbia come un posto di lavoro in questi
giorni passo a portarti un fiore finto il simbolo
migliore un fuoco spento

*

Il sole di un tramonto che tarda
una piccola confidenza tra la luce che cala e i movimenti
intorpiditi
le pagine che mancano alla fine

Dormono ancora i silenzi fanno rumore dentro al
sonno come parte esatta del corpo lasciano
l’impronta

*

Non mi piacciono quelli che fingono
di avere l’anima sporca, scrivono il male
da volgari dilettanti, fingono di amare il fuoco ma
hanno paura di scottarsi

Una volta sostenevo l’uguaglianza
tra la parola e chi la scrive, adesso mi interessa
solo
il testo la sua consistenza, mi interessa l’odore cattivo
il passo falso di chi mente sapendo di mentire

perché lì si svela la lacuna aver detto l’inferno senza
andarci a morire

*

Alessandro Assiri (Bologna 1962) vive tra Trento, Bologna e Parigi. In poesia ha pubblicato: Morgana e le nuvole (2004); Il giardino dei pensieri recisi (2006); Modulazione dell’empietà (2007); Quaderni dell’impostura (2008); La stanza delle poche righe (2010); Cronache della città parallela (2011); In tempi ormai vicini (2012); Appunti di un falegname senza amici (2013); Lo sciancato e Caterina (2014); Lettere a D. (2016); Ontologia della Maddalena (2018); L’anno in cui finì Carosello (2019); Come (2022).





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