Elvio Carrieri, finalista Premio Poeti Oggi 2023


Elegia al metallo

Prima di scrivere questa matita
si gira tre volte. E la sabbia s’infila nelle mucose.

Cerca di arginare la ferita
solleva il bisturi, così
come se fosse un bambino
ora togli il resto, teso a poco
come si tende un filo.

Prima di procrastinare il danno
è già nelle palpebre. Torna col bisturi in mano.
Io non sono che un nuovo fanciullo che muore
forse dovrei tenere un diario
di bordo, dove si parli di laminazione
di segatura e di pratiche materiali.
Forse dovrei solo imparare
come si fa un bonifico
e come Lazzaro
venirti incontro e dirti solo che temo il tempo.
E prendere atto del luogo e dell’ora.

E prendere atto della percentuale
di verità accumulata nelle tue occhiaie
calcolare ogni statistica
sulla scia di una pulsazione, chiedermi
quale sia il miglior modo per sopravvivere.

Cerca di arginare la ferita
prendi atto, avvolgi i tendini
tra loro. Ascolta la catena
delle ossa che fa rumore.

Prima di lottare si torna al pianto,
alla madre. Ti prendo la mano e con sonnolenza
me la porgo sulla gola
per chiederti se il vuoto che senti
ha una qualche nomenclatura scientifica
se è gola chiusa o ipertrofia
o bolo isterico, o banale corruzione.
E in tutto il pianto si rileva.

Prima di costituirsi, o di pontificare
cosa vivrà in noi di colpevole?
Una ruga, gioielli ossidati, pupazzi vinti
e fatti a brandelli per ansia. È la conferma.
Quanta materialità vive nell’antro
di questo verso così poco poetico.

Cerco di arginare la ferita
spacco il bisturi, lo sollevo
ha il peso di un occhio
che mando in alto.
È una benedizione a tutti gli effetti.

E tutto il cielo si piega sulle mie mani
e a piacimento tengo stretti nei palmi
gli angeli, i porci, gli orfani e le compresse
che dalla gola non ho mai mandato giù.
E tutto il cielo ride di me e io rido del cielo.
Prenderò così atto di me stesso. Inizierò
a prendermi meno sul serio, con Gabriele
genuflesso sul mio costato
a chiedermi di recitare Campana.

Prima di morire si torna al vecchio capitano
gli si fa un cenno e lo si bacia in fronte
con gentilezza ci si toglie tutto di dosso
e si respirano insieme lo iodio e l’amore.

Cerca di arginare la ferita
prendi atto, avvolgi i tendini
tra loro. Ascolta la cantilena
delle ossa che fa rumore.

*

Elvio Carrieri (Bari, 2004) è scrittore e musicista.



La poesia contemporanea in lingua italiana