Anna Rita Merico, "Fenomenologia del silenzio", Musicaos Editore, 2022. Segnalazione di Claudia Di Palma


Non è facile lavorare qui.
Pensare qui.
Eppure, qui, ci sono silenzi buoni.
Come il fotografo ha bisogno delle giuste luci,
la parola ha necessità dei giusti silenzi,
degli appropriati spazi,
di particolari slabbramenti verso l’interno.
Qui, l’Antico, parla.
Qui, la Luce, mostra

*

Possessione

Le parole continuano il loro incessante lavorìo di scavo
cesellando canyon di scarsi millimetri nel vuoto
accogliente del pensiero
è mistico essere posseduti dal nerbo silente e misterioso
delle parole
non si sa mai, con precisione, da dove attaccheranno
da quale duna monteranno
su quale alito si poseranno.

Non si può che essere varco
in un interminabile gioco di repentine attese
infinite grotte
miriadi di segni

*

Pochi gesti

Pochi gesti ci sono dati
pochi, sempre quelli
fondi
arcani
numinosi
laceranti
torniamo lenti all’Origine
là dove si lacera la palpebra chiusa
consentendo all’occhio di inondarsi
di laviche presenze
di carnose sostanze
di vitali ritmi
di desiderio.
Pochi gesti
perché
poi
uno è il gesto che ci serve
un solo gesto:
avvolgere l’ostinazione
quella che ci lega alla Vita
con il Pater e l’Ave
del silenzio

*

Pane quotidiano

Credevo d’aver ultimato la mia ricerca sulla parola
credenza vacua
dalla sorgente sgorga margine di domanda
ancora
la parola s’incendia come fiamma arguta

nel nido della pagina s’addensa l’oceano
dalle labbra sgorga la voluttà del piacere
spalmata sui vocaboli datici in sorte

come caldo pane quotidiano

*

Sospensione

Fonda, luminosa, la parola nomina
nomina dall’interno di una sospensione del Tempo

mantenersi nella sospensione
questo
il funambolico laccio
teso lì dove l’umano arretra
dinanzi alla fatica della frantumazione
sotto l’occhio della domanda vigile
sull’abisso del significato

*

Anna Rita Merico vive nel Salento. Laureatasi presso Università Federico II in Filosofia con tesi in Dottrine Politiche sul pensiero di Carla Lonzi che le ha consentito di intraprendere un percorso mai lasciato: quello sulle politiche della soggettività. Ha tenuto insieme due parti importanti della propria attività: l’insegnamento e la ricerca sugli studi legati alla conoscenza del pensiero femminile con particolare riferimento all’epoca contemporanea ed al medioevo. Intensa attività di saggista, collaborazione a riviste e partecipazione a collettanee. Nel corso del tempo lo spazio preso dalla scrittura poetica, pur essendo stato un luogo da sempre praticato, è andato delineandosi come centrale nell’attività creativa di pensiero definendosi come punto d’incontro generativo tra conoscenza filosofica e poesia. Nell’arco produttivo dell’Autrice ha avuto un ruolo centrale la domanda sull’essere della parola e la sua genesi nell’impasto con il silenzio e la spiritualità. Oltre alle sillogi qui raccolte, sempre per Musiacaos Editore, ha pubblicato (2020) la raccolta di testi poetici Era un raggio… entrò da Est.





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