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"Fresco di stampa": Stefano Guglielmin, "Dispositivi", Marco Saya Edizioni, 2022

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Scrivere poesia oggi Infine la parola, questo bianco d’uovo, che principia. Duemila anni di cenere sulla testa, e tempesta. Scrivere è questa neve sporca sui rami il loro scuro deviare che gemma quando vorrà. C’è attesa e disgelo intanto, il crescere di bocca in bocca. * Retorica dei contenuti Prendi a tema il disgelo o l’Armata rossa o la rossa e viva femmina in amore, vanti insomma una militanza politica o un affetto fausto, singolare, e chiedi realismo alla parola, mimetismo. E se non funziona fai leva sulla morte della poesia o sul fatto che non ci sono più i lettori di una volta i beati costruttori dell’impegno. * Rifondare Se scrivo una poesia al mese e muoiono un milione di esseri al minuto, l’argine che la parola mette, mente, non serve a niente. Se scrivo un milione di poesie al minuto, meglio smettere: è solo un moto compulsivo, una mia malattia morale. Se taccio, la terra lasciata incolta troverà comunque contadino o cemento, braccio buono o disastro su cui di nuovo investir