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Salvatore Enrico Anselmi, tre poesie inedite

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A questo rigo A questo rigo, a questa piega rimaniamo appesi tenaci apprendisti, funamboli incerti scrutatori sulla scia increspata d’azzurro rappreso in questo cielo che lancia silenzio e lava furente, parole inconsuete versi trangugiati come acqua estratta dal ghiaccio serpeggiante più dei nostri sentori, più dei nostri pensieri sul viso, a sfidare lo sguardo, a guadare l’ombra limacciosa e contrapposta verso lame affamate di luce onnivora e stanziale * In attesa della sera I grilli prendevano il luogo delle cicale e in alterco confondevano il loro verso con quello degli altri, sottoposti alle foglie, in attesa della sera che non fosse più giallo stanziale pietra poco prestante al cammino. In attesa di essere umidi e bruni avvolti dalla notte, drappeggiati dal vento calante e chiari d’aria sotto foglie complici contavamo gli anni come giro di legni i sogni come visioni di scarso talento, con i sensi abbandonati al riposo sotto foglie caduche sotto foglie cadute e a strati raccolte pe