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"Fresco di stampa": Michela Zanarella, "L'eredità del bosco", Macabor Editore, 2023

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Nei rami di ciliegio si cela un’appartenenza la cicatrice di un’altalena esiste ancora nella memoria del vento e nel mio misurato e clemente ricordo di un’estate adolescente è come se l’attimo della spinta, del volo fosse rimasto intatto tra le dita del tempo mentre la vita popolava di spensieratezza gli occhi. Dice la montagna che salivo in alto quasi a uscire dai confini del sole volevo sicuramente far durare la luce oltre il cielo e magari ritrovarla a distanza di anni sul soffitto sotto forma di civetta e silenzio del bosco, luna matura in dormiveglia sui palazzi. * Quassù il vento a volte fa spavento sembra voglia spingere lontano il tempo le rocce hanno visto soldati perdersi e morire altro dolore più recente giungere al confine i rami dei ciliegi di notte rivivono la spinta di un passato che ritorna e di un presente che si assenta per fortuna la luna non smette mai di fiorire stasera è così rossa che pare un sogno di fuoco tra le cime ed io non ho che silenzio acceso tra le cigl

"Fresco di stampa": Michela Zanarella, "Recupero dell'essenziale", Interno Libri, 2022

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Cosa resta di un’estate Cosa resta di un’estate ormai finita il corpo del mare visto di sfuggita la memoria di un sole che non si è mai arreso e l’asprezza delle cose inattese. Ci ha preso alla sprovvista il dolore è sceso a mutare la luce negli occhi a disorientare gli equilibri del tempo. Settembre ha le sembianze di un sudario la cura è la pazienza ardente tra le viti l’amore che resiste a pugni chiusi. * Da questo tempo Da questo tempo dove la vita si attorciglia come un’edera che sale sui muri si farà notte come ogni notte e sarà un andare incontro alla luna a colpi di sogno – percorreremo la memoria delle stelle fino a rivederne l’infanzia. È ancora estate e diamo un nome diverso ad ogni cosa: le nuvole si chiamano isole il sole è un pensiero di luce espresso sottovoce, quasi l’amore. * Esiste una lingua segreta Esiste una lingua segreta che s’impara origliando ai piedi dell’erba sottoterra c’è una folla di ombre sepolte rugiade strette che vogliono tornare sale su per le radici