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Elena Micheletti, Finalista Premio Poeti Oggi 2024

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Anche se non è questa, Giulio, la guerra che ti sei portato a casa. Anche se l’hai inchiodata al muro tre volte e poi Cristo ha inchiodato te. Si rinnova solo adesso la tua assenza, nello sbrego nuovo del cielo, nello sbattere di corpi. E non sono i fuochi di San Giuseppe (il giorno in cui ti sei fatto padre). Ciò che so della Polonia, lo tenevi stretto nel pugno della mano sinistra e ti sfuggiva di carezza. Nessuno ha imparato niente dai tuoi occhi spaccati: Oggi a Chernhiv qualcuno è morto mentre aspettava il pane. * Elena Micheletti nasce ad Ancona, il 09/10/1987. Dopo aver conseguito gli studi in Lettere Moderne, presso l’Università di Bologna, inizia a lavorare come docente di scuola secondaria e si dedica maggiormente alla poesia. Nel 2020 pubblica la sua prima raccolta poetica intitolata Coazione a ripetere  tramite casa editrice “Nulla Die”. Attualmente è impegnata in un progetto performativo che unisce la poesia alla produzione di musica elettronica , intitolato “Cassandra”.

Elena Micheletti, tre poesie inedite

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Testi tratti dalla raccolta inedita "Una morte prima" * A voi che cercate i morti nel cielo e nei controsoffitti, così bravi a fare finta. A voi dico dov’è Mario adesso che ha gli occhi tutti gialli e la bocca più chiusa di un forno. Adesso che non sta più nelle file e che qualcuno, passando, ha staccato per gioco il suo nome dal muro. * Chissà se te ne andrai come sei venuto al mondo. Tra le grida sul fuoco e qualche giro di parola. O se chiuderai solo la bocca ad imitare i pesci. Così ti tengo in vita come posso, in piedi, da sdraiata, nel credo di dita incrociate a sostituire dio. Ma con te non basta, papà: A novembre, mentre la terra tremava, tu pisciavi sangue. * Ti dico che voglio somigliare agli uccelli. Perché sanno sempre dove andare a parare. Invece mi tengo stretta alla terra come fanno i vermi. Qui, la paura, ha gli occhi della lince e la voce di mia madre (quando mi indovina la disgrazia, la macchia nei polmoni, lo schianto perfetto). Vedi, a casa mia non si muor