"Fresco di stampa": Ksenja Laginja, "Chiamali ancora per nome", Arcipelago itaca Edizioni, 2025
C’era un tempo in cui
abitavamo la terra dei giganti
e la preda era la ricompensa,
non abbiamo desiderato altro
crescendo a brandelli.
*
Tutti aspettiamo qualcosa
così si protegge l’amato
evitando di pronunciarlo,
per questo non ti nomino mai
non lo racconto a nessuno
né tento di avvicinarmi o sognarti
arrivo anche a negare il fatto
mi convinco in questo modo
di poterti salvare.
*
Chiamali ancora per nome
quello imposto a mani feconde,
l’inverno conquisterà tutto
compresa la terra
e i piedi che l’attraversano –
così ti chiedo una preghiera
per tutte le ombre orfane
dominate dal silenzio
ognuna a modo suo
chiede di restare.
*
Abitare la separazione
edificata nel calore del bene,
qui puoi spezzare il pane
e imporre l’addio alla
tensione degli angoli.
Vieni più vicino
apparecchiamo la tavola
di cose semplici, ricorda
che il legno è materia
viva e anche l’ombra
rivendica la sua esistenza.
*
È un nuovo alfabeto
che dobbiamo ricostruire
la possibilità di nominare
a voce ferma la casa.
Così ti dico
ritroviamoci qui
dove il bene è la terra
a cui imporre quel nome.
*
Furono i muri i primi a cadere
poi venne il tempo delle finestre
e di quello che vi era cresciuto intorno.
Toccò infine alle porte trattenere
il fiato quando il tetto travolse tutto
in cerca di una redenzione.
*
La casa non era più
legata alla terra
e tutti si chiesero
che fine avesse fatto.
Dissero che non erano pronti
quando i piani collassarono
travolgendo ogni cosa
alla radice di tutto.
I lupi non tornarono più
e rimase solo il vuoto
a tenerli uniti.
*
Si aprono così le cose
senza un rumore preciso.
Qualcosa è rimasto indietro
e solo ora iniziamo a capire
di non aver mai posseduto molto
di come l’acqua ci abbia
attraversato, passando oltre.
*
Ksenja Laginja (Genova, 1981) vive e lavora tra Genova e Roma dove alterna alla sua attività letteraria una ricerca sull’illustrazione legata al mondo del Fantastico. Tra le pubblicazioni: Smokers die younger (Annexia edizioni 2005), Praticare la notte (Ladolfi Editore 2015), Ventitré modi per sopravvivere (Kipple Officina Libraria 2021) e il progetto foto poetico Cielo Cadmio con Stefano Bertoli (Kipple Officina Libraria 2022). Nel campo dell’illustrazione numerose sono le mostre, personali e collettive, che in Italia hanno ospitato le sue opere.