"Fresco di stampa": Ksenja Laginja, "Chiamali ancora per nome", Arcipelago itaca Edizioni, 2025

C’era un tempo in cui abitavamo la terra dei giganti e la preda era la ricompensa, non abbiamo desiderato altro crescendo a brandelli. * Tutti aspettiamo qualcosa così si protegge l’amato evitando di pronunciarlo, per questo non ti nomino mai non lo racconto a nessuno né tento di avvicinarmi o sognarti arrivo anche a negare il fatto mi convinco in questo modo di poterti salvare. * Chiamali ancora per nome quello imposto a mani feconde, l’inverno conquisterà tutto compresa la terra e i piedi che l’attraversano – così ti chiedo una preghiera per tutte le ombre orfane dominate dal silenzio ognuna a modo suo chiede di restare. * Abitare la separazione edificata nel calore del bene, qui puoi spezzare il pane e imporre l’addio alla tensione degli angoli. Vieni più vicino apparecchiamo la tavola di cose semplici, ricorda che il legno è materia viva e anche l’ombra rivendica la sua esistenza. * È un nuovo alfabeto che dobbiamo ricostruire la possibilità di nominare a voce ferma la casa. Così t...