Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2025

"Fresco di stampa": Alberto Pellegatta, "Piccola estate", Guanda, 2025

Immagine
Per i problemi di cuore degli aceri voglio solo che questo libro prenda sonno. Sul retro di un volantino politico il colibrì fa la voce grossa. * Non possiamo più stare nella stessa poesia. Al corpo, dopo la voglia, al posto della virgola non basta la grammatica. Ti lavi i denti in una bella casa – da parte materna viceré del Messico l’inizio di un brano di Saint-Saëns nell’altra stanza. Quando litighiamo si accende l’idromassaggio. Parliamo come i piccoli quando nessuno li guarda del colore spagnolo delle pesche. * Quando è scoppiata la guerra ero in Spagna tu cucinavi canticchiando, efficiente nel vizio. Era complice il marzo numerato. Il punto è proprio non essere se stessi. Amante del sonno ma deciso nella veglia insicuro nella mischia, tenace nella frode. Smettila di pensare in francese. Se si avverassero i sogni parlerei spagnolo dalla nascita e tu saresti ancora viva. * Età approssimativa 75 anni. Per voi è estate, per lui inizia l’autunno scorso. Troppo tardi per tornare alle v...

"Fresco di stampa": Luca Pizzolitto, "Prima dell’estate e del tuono", peQuod, 2025

Immagine
Del fuoco conservi antica memoria, la misura del passo prima della caduta il ramo ritorto la spina del pruno la veste gualcita del tempo dalle lampare la luce scolora il buio muore la grazia nell’afa di luglio madre di ogni rimpianto, salvezza dei corpi santissimi dei naufragati. * Nel gioco di specchi è vuoto il cielo, il canto che amavi tra le rive veleno del tempo il morso del fiore Itaca è il mare, il mare che ci separa. * Corpi d’ulivo obliqui nell’acqua corpi nel vento di marzo corpi nel sangue, benedetti. È la bianchezza terribile della morte è la forma inesatta del cielo gli anni perduti la rovina di luce i deserti, le stanche paure. * Brucia l’inverno dei dimenticati brucia il segno del cielo prima della caduta qui dove dimora il niente qui dove è salva la parola fuori la finestra tutto tace: dolce è nascere oggi, sulla tua schiena. * Divise acque della mia sete madre che stringi al silenzio lo spazio sacro della resa il nero vessillo del gorgo – è l’angelo che tende la mano l...

Valentina Calista, poesia inedita

Immagine
Stai nel silenzio del corpo Non sappiamo nulla dell’eterno, se non che dobbiamo vivere per morire e vivere nuovamente dopo. Ma io e te lo troviamo nel corpo l’eterno, nelle pianure del ventre nostro, nei dirupi della carne. Qui l’eterno lavora da secoli nella tua bocca, nella mia quando prego, e nelle spalle che portano l’orizzonte. E tra i tuoi denti a stringere la mia vita. * Valentina Calista , nata a Roma nel 1983, è una professionista versatile attiva nei campi dell'educazione, della letteratura e della musica. Ha pubblicato le raccolte La vertigine dell’andatura e Carne Sacra . Attualmente è al lavoro sul suo nuovo libro di poesie Geografie d’amore . La poesia contemporanea in lingua italiana

"Anteprima Portosepolto": Massimiliano Mandorlo, "Almadìra", peQuod, 2025

Immagine
C’è una crepa, una frattura nelle cose e c’è un momento esatto per entrare in quel punto incandescente con lo sguardo incendiato degli umili e dei santi. * La poesia è un viaggio incendiato verso la trasparenza. * C’è un momento del giorno in cui le cose rinascono dall’ombra e allora devi entrare nella grande luce che ti aspetta, baciare la pietra, toccare questa terra santa, ascoltare i primi nomi: cielo, larice, abete, vento luminoso, ogni cosa è qui e ti attende nel suo silenzio incandescente. * Riviera Surrealismo romagnolo, felliniano. Camminare tra gli scheletri degli alberghi e dei bar coperti da tavole di legno e cellophane, in attesa dell’estate. Sono navi arenate contro il cielo e le dune di sabbia. Qua e là, sulla battigia, cumuli di almadìra e detriti portati dal mare, come se il vero volto della Riviera fosse qui, in questo silenzio sospeso delle cose, nel lungo inverno che si prepara a rinascere. * In Dante l’intuizione – la vista che penetra e non esaurisce la visione. R...

Nadia Agustoni, poesia inedita

Immagine
Palestina dove Dio cammina fino al mare cammina nella sua assenza parla alla sabbia sa i nomi di tutte le cose, sa che i nomi                  non servono a niente se nelle foglie degli ulivi tutto è polvere se l’ombra degli uccelli è un cielo rotto la distanza tra la luce e l’umano. * Questa poesia è pubblicata anche su Incroci on line , all'interno dell'iniziativa "Per Gaza: parole come pietre" * Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2024 è la raccolta  Avrei voluto da giovane solo vivere , pubblicata da Nino Aragno editor e, del 2021 è [la casa è nera] , Vydia editore, del 2020 è Gli alberi bianchi , Gialla oro Pordenonelegge-Lietocolle, del 2017 è I Necrologi , La Camera verde, del 2016 è Racconto , Aragno, del 2015 Lettere della fine , Vydia editore e la silloge [Mittente sconosciuto] , Isola Edizioni; del 2013 è il libro-poemetto Il mondo nelle cose (LietoColle)....