"Anteprima Portosepolto": Pietro Russo , "Tutte le ossa cantano la canzone d’amore ", peQuod, 2024


Un giro diverso

Tra me e te c’è un proiettile
due fusi orari
il ginocchio di un uomo
sul collo di un altro uomo

una bambina nera coi dred
sguardo truce all’obiettivo
scandisce Jus-tice come un disco rotto

Solo uno si becca il proiettile
mentre l’altro va al bar, prende un caffè

però bastava un giro diverso del pianeta
e che il sole sorgesse dove tramonta
e ti avrei chiamato Havel
sopra il tuo corpo chiuso nella plastica gialla

*

Sotto stelle inquiete

Dormiamo sotto stelle inquiete

Fingiamo di non essere chi siamo
e che niente ci spaventa

che una stella risplende per ripicca
del buio finché non si stanca

e che un led acceso sia richiamo
di dispersi e non di falene

Dall’altra parte del globo
quando mi sveglio e non ci troviamo
è già giorno

*

Un tempo non sapevo vedere
oltre le tue spalle.
Oltre le tue spalle i leoni
mi avrebbero sbranato e digerito.

Dico questo sapendo di sembrare ridicolo.

Ho imparato nel frattempo a dire Scusa e Grazie.
Allora mi mancavano le parole
per allestire un circo

*

(superstite della luce)

Viveva in un paese sul mare
ma senza sbocchi sul mare
in un paese dove gli aerei del vicino
radevano i palazzi in segno di forza
e prevaricazione, viveva
un uomo il cui nome non importa
uno che non mischiava le sue ragioni
con le macerie

                           così chiedeva
alla luce superstite cosa fa di un uomo
un uomo –

     ma il treno arrivò, in orario, a Giarre-Riposto
dove un altro scese al posto suo
allacciandosi la domanda alla vita
che viveva al suo posto

*

stanotte ho bussato al tuo orecchio
non avrei voluto essere al tuo posto
però ho detto
                           i figli
abbiano il disarmo delle nostre viltà
e un sole che si sposta
dai tavolini del bar alla strada
e sulla strada le auto in fuga dalla città
per cercare un posto dove il sole
è ancora la benedizione più alta

sia questo il loro momento
di ringraziare
anche per me che sarò altro
nella terra o in un migrare di vento

*

tutte le ossa parlano la lingua del mondo
tutte le stelle cantano nelle ossa
saggio e lieto chi ascolta
la canzone d’amore delle ossa
e al suo cuore si volge come a un confidente

occhi di brace capelli corvini
la mavara che fa urlare le ossa
dice qui è il male, e lo tocca
qui è il male – una parola,
e con mani esperte continua
questo, dice, è il tempio dove gioca
a fare l’eterno l’universo
con lingua di stelle che esplode

tutte le ossa cantano la canzone d’amore
due tibie incrociate fanno un tesoro
di amplessi e sapienza
la sapienza del mondo
prima del fuoco
sulla vetta più alta del mondo
due corpi che si cercano
si danno gioia e tormento
scordandosi il male per un momento,
conclude lei

*

Pietro Russo vive a Catania. Insegna Lingua italiana agli stranieri. Il suo primo libro di poesie, A questa vertigine (2016), ha vinto il premio Violani Landi per l’opera prima. Ha pubblicato una plaquette in lingua siciliana, Eppuru i stiddi fanu scrusciu (2022), e ha co-curato Contemporary Sicilian Poetry. A multilingual Anthology (New York & Bristol, 2023). Organizza ed è direttore artistico di alcuni incontri di poesia in Sicilia. Alcuni suoi testi sono stati tradotti in Canada, negli Usa, in Austria.

*

Tutti i libri della collana di poesia Portosepolto sono ospitati in anteprima nazionale su questo blog e sui canali social Poeti Oggi attraverso una selezione di testi a cura della redazione. Portosepolto nasce nel gennaio 2021, dalla collaborazione tra Luca Pizzolitto (direttore della collana) e Marco Monina (editore di peQuod). 



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