"Anteprima Portosepolto": Emiliano Cribari, "Cronache dalle rovine", peQuod, 2023


aria di sgelo fumo mesto dal fiume
il sole sbreccia la montagna
e fa suo tutto l’itinerario del cielo:
è una promessa mantenuta fino a sera
cammino inciampando tra ghiande reiette
piccolo minuscolo quasi inesistente
se anche mi ammalo cosa cambia
di così rilevante?
salirò ancora per ore
rifuggito da ogni bestia selvatica
perché nei boschi sfiorisco invece che fiorire?
vastità sfiorata del lasciarsi andare

*

tutte le cose le ho sciupate sempre io
io prima persona sola
e singolare
i rapporti i mestieri gli oggetti
li ho perduti tutti io
sempre io
reo confesso di non essere mai vittima
è mia la decisione di arretrare
di disfare
di partire
di domare l’indomabile impulso a sgretolare
tutte le cose le ho perdute sempre io

*

gli abeti non pensano a Dio
asceti nativi vocati al silenzio
al riparo dell’ombra
all’accoglienza
io li ho visti piangere e ho pianto
ridere e ho sorriso
io condannato alla rabbia al peccato
a chiudere gli occhi
a tenere il respiro
fino all’attimo prima di morire
a Vitareta ho avvertito la terra pregare
senza altare
senza necessità di nominare
(io dico Dio perché l’ho deluso)
vengo nei boschi per cercare un’impronta
una visione ora che è spento lo sguardo
pregano anche i tafani quando una mano
li allontana

*

ha piovuto il sentiero è sparito
spariti gli uomini il bosco
è tornato più prossimo a Dio
se muoio qui di introspezione
verranno a prendermi i cinghiali
eccoli in branco ingrugnire
sotto cieli rovinati dai caccia americani
sotto cieli disumani
sono a un passo
oltre le eriche ritorte
affamate
li ho chiamati
se muoio qui di silenzio o di senso
verranno a prendermi gli uccelli a brevi voli
un canto funebre per echi e lontananze
omelia di foglie accese dai venti
c’è più pace fra i selvaggi
più speranza di pietà
in mezzo ai monti

*

allontanarsi conforta
prendere i campi i sentieri
disfarsi di tutti gli inutili suoni
credere a un bosco d’abeti e inoltrarsi
protetto da un’ape tenace: un bacio
il viaggio inizia quando il cielo
all’improvviso
svela i monti le valli
ciò che resta delle nuvole
le case ammassate e nude
che da qui quasi acquistano un senso
il viaggio inizia quando il bosco si chiude
come un pugno spreme un rivolo d’acqua:
gocciola il sentiero
s’incuneano i passi gli odori
anche i pensieri si assottigliano e diventano umori
pace non è quiete
ma obbligata accettazione del dolore
ha pace il mare di notte
la montagna di notte
hanno pace le nuvole le farfalle
hanno pace le forme dissolte
più alte
perfino le more hanno pace
i lamponi
figli dei rovi e di un’altra stagione
destinata in un balzo a finire
ha pace lo spirito di un corpo ammalato
di una mano che scrive poesia
ha pace la luce dopo il temporale
(io sento i tuoni vedo i lampi m’infradicio anche al riparo)
il viaggio finisce per caso
in un silenzio prevedibile e inaspettato

*

miriadi di foglie di pietre di pecore di galline
miriadi di conchiglie di farfalle di grilli di pere volpine
da me non aspettatevi presenza né azione
non aspettatemi
io sono quello che brancola solo
in silenzio
lungo un sentiero di bassa montagna
io sono quello seduto accanto a un muro sgretolato
sono passato
passo
nel paesaggio
di passaggio
fra miriadi di creature morenti luminose istintive
cadenti
io sono qui senza più alti desideri
immerso in una cappa larga e azzurra
che non so
(il silenzio è cosa umana)
sono grano ronzio terra mossa
sono la penna incapace che scotta
a pensare Dio viene tremendamente da dubitare
avere fede è stare ai bordi crepitare
farsi larghi
camminare
stare qui
ovunque qui
dove un attimo accade
e accadere

*

Emiliano Cribari è poeta, fotografo, camminatore. Dal 1999 ha iniziato a sperimentare nel contesto di svariati ambiti artistici: dalla poesia al teatro, dalla fotografia all'audiovisivo. Nel 2019, come guida ambientale escursionistica, ha dato vita alle “camminate letterarie”, escursioni in ambienti naturali caratterizzate da letture poetiche. Ha pubblicato La cura degli istanti (Transeuropa, 2019), La vita minima (AnimaMundi, 2020), Errante (AnimaMundi/emuse, 2022), Mar d’Appennino (Edizioni dei Cammini, 2022), Il valore dell’aria (EC, 2022) e I diari del libraio errante (EC, 2023). Ha inoltre curato il riadattamento in lingua italiana della raccolta di poesie La saggezza del condannato a morte e altre poesie di Mahmud Darwish (emuse, 2022).

*

Tutti i libri della collana di poesia Portosepolto sono ospitati in anteprima nazionale su questo blog e sui canali social Poeti Oggi attraverso una selezione di testi a cura della redazione. Portosepolto nasce nel gennaio 2021, dalla collaborazione tra Luca Pizzolitto (direttore della collana) e Marco Monina (editore di peQuod).



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