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"Fresco di stampa": Lorenzo Fava, "Vile ed enorme", Arcipelago itaca Edizioni, 2022

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Fra te e l’umano c’è un occhio di differenza, da qualcosa sottrai sempre qualcos’altro e lo rifai ancora. La tua pena è non avere fine negli sguardi di chi lotta. * La nascita è di per sé un patto di fine, conta mille variabili, si interseca con sette discipline. L’uso del tempo, il talento coltivato, l’amore dato in dono. La precisione del tiro, l’arte di muovere il corpo, l’equilibrio del centro e la gentilezza del lascito. * Andavamo sui monti a far volare gli aquiloni il giorno che conoscesti le vertigini. Mano a mano il cielo schiariva e il vento era alleato. Il marchingegno più antico, ancora insuperato, stupiva chiunque, dappertutto. Sentivi dentro un volere alto, un canto di sole apriva le vette e una figura d’uomo guidava il gregge. Resse lui, d’un pezzo, la tua paura di essere ingoiato dalle altezze mentre lo spago ti trascinava sul vertice. * Dio interloquisce per un attimo e la parola è libera di volare. Pronuncia oltre il confine del pensabile, siede a margine con gli ulti