Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta La Vita Felice

Francesco Cagnetta, "Insolvenze", La Vita Felice, 2024

Immagine
Ho un passato a cui obbedire  due occhi da portare avanti  ma i nostri corpi servono solo a riposare  l’orologio singhiozza da entrambe le parti.  Così non siamo che la fine  il passo che si sfila  per non prendere distanza  sentinelle vuote  senza alcuna intenzione. * Il seme è tornato sconfitto  al momento non ho figli  che non siano sagome  da riempire. Così uccido non solo me  ma tutti i mille e mille anni  che mi hanno dato in dono  questa carne per avvoltoi. E allora sarà questa la voce  che mi sono dato  il bimbo che scende dalle scale  per cercarmi  dove non potrò arrivare.  Allora sarà questa la voce nuda  e la mia ossessione  di essere vena interrotta  materia senza movimento  il risultato della sottile distanza  tra me e il non esistere. * Contiamo il tempo sul palmo della mano  pochi secondi fa ero Adamo  e mentre l’Universo saliva  sulla ruota dei millenni  io mi sono leggermente voltato. * Per quanto mi sforzi di immaginare il vuoto  che avrà la mia faccia sul punto di mo

Irene Sabetta, "Nella cenere dei giochi", La Vita Felice, 2022. Segnalazione di Claudia Di Palma

Immagine
La lingua di mia madre Sepolta sotto un mucchio di sassi, la lingua sotterranea come pietra filosofale genera modi e pensieri appuntiti. Pastorale anarchica in cui pecore in cravatta siedono agli sportelli dell’ufficio postale. La pioggia annaffia la cicoria del prato dove tu una volta mi dicesti resta. I giganti della collina trasmettono che la vita è una farsa pericolosa. State attenti. Nel punto in cui i due fiumi confluiscono con tutti i pianti del mondo il lago si fa fitto più della collina. Acqua melmosa nutre tinche limacciose buone per le sagre d’estate. Le cadenze della tua voce mi parlano sempre nell’aria umida del lago fuori posto. Casa discreta e disadorna dalla nascita alla fine. Di parole disadorne che non sbagliano la mira. Estensione dei territori, confino ristretto e intimo, liquido prenatale più che verbo. * Twist Gli orfani non sanno ascoltare, restare a casa per cena o servire il re di Spagna e tornare in tempo per il funerale. Imparano senza studiare. Si siedono a