Francesco Cagnetta, "Insolvenze", La Vita Felice, 2024
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Ho un passato a cui obbedire due occhi da portare avanti ma i nostri corpi servono solo a riposare l’orologio singhiozza da entrambe le parti. Così non siamo che la fine il passo che si sfila per non prendere distanza sentinelle vuote senza alcuna intenzione. * Il seme è tornato sconfitto al momento non ho figli che non siano sagome da riempire. Così uccido non solo me ma tutti i mille e mille anni che mi hanno dato in dono questa carne per avvoltoi. E allora sarà questa la voce che mi sono dato il bimbo che scende dalle scale per cercarmi dove non potrò arrivare. Allora sarà questa la voce nuda e la mia ossessione di essere vena interrotta materia senza movimento il risultato della sottile distanza tra me e il non esistere. * Contiamo il tempo sul palmo della mano pochi secondi fa ero Adamo e mentre l’Universo saliva sulla ruota dei millenni io mi sono leggermente voltato. * Per quanto mi sforzi di immaginare il vuoto che avrà la mia faccia sul punto di mo