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"Fresco di stampa": Cinzia Demi, "La causa dei giorni", Interno Libri, 2022. Segnalazione di Gabriele Borgna

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sollevo la tenda alla finestra la pioggia sciacqua ogni sentore di gelo nessuna ombra di mare nessun soffio d’erba si perde lontano si lavano piatti e bicchieri e mi ripeto che era ieri l’ora in cui vibravano i vetri alle corde del plettro e aperte le veglie alle stelle del carro si aspettava una cometa come fosse funicolare del cielo che portasse luminosa la notte potente rinforzo di luna di legna e d’arancio * bisognerà capire cosa ci porta a credere nei grani a farne sabbia di clessidra tra le mani a non rompere i cristalli dorati a tornare là dove siamo nati nella casa con le pareti bianche dove ogni cosa ha un nome che chiamiamo ogni confine è un richiamo che rapido svalica si espande nel mondo in un sussulto di folate tra bacche d’acacia e lino chiaro nella luce obliqua delle persiane nel sacramento giurato sul simulacro trasparente del mare bisognerà capire cosa ci resta della pazzia della festa del calore di fiamma che ancora difende la giovinezza dei nostri corpi abbracciati n

"Fresco di stampa": Michela Zanarella, "Recupero dell'essenziale", Interno Libri, 2022

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Cosa resta di un’estate Cosa resta di un’estate ormai finita il corpo del mare visto di sfuggita la memoria di un sole che non si è mai arreso e l’asprezza delle cose inattese. Ci ha preso alla sprovvista il dolore è sceso a mutare la luce negli occhi a disorientare gli equilibri del tempo. Settembre ha le sembianze di un sudario la cura è la pazienza ardente tra le viti l’amore che resiste a pugni chiusi. * Da questo tempo Da questo tempo dove la vita si attorciglia come un’edera che sale sui muri si farà notte come ogni notte e sarà un andare incontro alla luna a colpi di sogno – percorreremo la memoria delle stelle fino a rivederne l’infanzia. È ancora estate e diamo un nome diverso ad ogni cosa: le nuvole si chiamano isole il sole è un pensiero di luce espresso sottovoce, quasi l’amore. * Esiste una lingua segreta Esiste una lingua segreta che s’impara origliando ai piedi dell’erba sottoterra c’è una folla di ombre sepolte rugiade strette che vogliono tornare sale su per le radici