"Fresco di stampa": Fabrizio Bregoli, "Referti", Società Editrice Fiorentina, 2025


Bisogna disimparare a scrivere
eludere quel trabocchetto facile
che porta solo a accrescere lo scacco,
sgrassare tutto il lordo del prodotto
per obbligarsi a credere alle briciole:
poesia come referto, cruda formula
la fabbrica ostinata della resa.
Occorre l’espunzione fino all’osso,
la disciplina di una scienza onesta,
infine sabotare con rigore
l’offesa indebita delle parole,
l’inganno endogeno del verso nobile,
deporre subito mostrine e gradi:
è tutto pronto, soldatino inverno.

*

Non è di atomo in atomo
un addensarne il plasma
un distillarne o concentrarne il senso,
piuttosto un chiuderne in un otre il vento
scioglierne in una beuta
il coagulo di tenebre.

*

O il fare di un uccello di passo. Hanno
questo accadere esatto, i numeri
frequenze definite dove eludersi,
faglie intangibili.

I primi e i multipli, frontiere labili
Labbra che sfiorandosi s’ignorano.

*

Eludere lo spazio. Ed abusarne
farne mezzo, ricettacolo d’onde
plasma. Elettroni come arche, globuli
minoritari di campo. Poi crederlo
ordine questo accrescersi di formule,
quest’ambire a norma, a processo ergodico
reticolo di geometrie variabili.
Vi potresti smarrire. Potresti dirlo Dio.

*

È sempre la ricerca della luce
la chiave della crescita a spirale,
un moto per evadere dall’ombra.
È la sequenza che ordina lo spazio
e impercettibilmente vi presiede
come si attorcono le foglie ai rami
come si avvolgono in corolla i petali.
Così tornare a scrivere dei fiori
sottratti a ogni ingenua compiacenza,
specimen o referti
di morfogenesi, di fillotassi.
La molteplicità delle varianti
conferma inalterata la sintassi

*

È minimo il flusso dei portatori maggioritari
in un diodo a giunzione in polarizzazione in-
versa. Nulla lo distingue da un circuito aperto.
Solo superata una certa tensione di soglia av-
viene un sussulto, accennato appena: scorre
allora tra i poli una debole corrente di satura-
zione, pressoché costante.
La diresti una forma di resistenza strenua, no-
nostante la sua indole equivoca, a metà tra la
rivendicazione a esistere e la resa quieta al suo
languire.
Ossimoro alla base di ogni vita.

*

La Nona di Beethoven, Paganini,
Metropolis e il Settimo Sigillo,
l’Ulisse, il Werther, Candido, il Furioso
qui campionati e digitalizzati
nell’alfabeto povero dei bit,
successione di 0 e 1
sequenza dalla firma inoppugnabile.

L’opera d’arte nell’epoca della
più ampia riproducibilità tecnica
restituita alla sua forma autografa.

*

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia Cronache Provvisorie (VJ Edizioni, 2015), Il senso della neve (puntoacapo, 2016), Zero al quoto (puntoacapo, 2018), Notizie da Patmos (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte Grandi poeti (2012) e per le edizioni Fiori di Torchio la plaquette Onora il padre (Serégn de la memoria, 2019).





La poesia contemporanea in lingua italiana