Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Poesia inedita

Fiorella Rega, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Segreto Il segreto – dicevi è stare sul bordo delle cose, arrendersi alla goccia che lenta ristagna nella carne. Chiedersi perché la luce abbaglia negli occhi del dolore non lo farà più vero. Ne basta poca - di vita - a sciogliere la lastra puntata dentro al petto. Si può morire al tocco di una mano, se non si sposta il cuore. * Fiorella Rega (Salerno 1971) è di formazione classica e ha conseguito la laurea con lode in Sociologia presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha pubblicato le sillogi  Parole Nuove  e Come fiori del Deserto con Paguro Edizioni. La poesia contemporanea in lingua italiana

Matteo Piergigli, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
torneremo ad amarci nonostante le caviglie ancorate alla terra sognando case due piani oltre il senso di rovina * Matteo Piergigli (4 Agosto 1973) è nato a Chiaravalle (An). Nel 2015 pubblica Ritagli (Casa Editrice Kimerik), nel 2016 la raccolta Notos a cinque mani (Aletti Editore) e Ritagli 2 (Arduino Sacco Editore). Nel 2017 viene inserito nell’antologia Laboratori di poesia – testi 2017 con altri otto autori (Samuele Editore). Nel 2019 pubblica La densità del vuoto (Samuele Editore). La poesia contemporanea in lingua italiana

Giorgio Papitto, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Gli alveari Ci sono maggi che svuotano gli alveari. Le api, sotto la vanga, scortano il pasto.              Tante se nella bestia c’è carne di rosa. La zolla custodisce di ciascuna il dorso. * Che nella testa del riccio cresce la preda. Se non è edibile, è un nuovo desiderio:              Quel puzzo dal suo alveare di germe. D’inverno i fichi sono nomi sul marmo. * Sul dorso, neutre scuriscono le piume. Mi trovo che ancora profumo di vento,             Che ho una preda viva e un anfratto. Come un alveare d’improvviso ombra. * Il riccio mi annusa, mi smuove i resti. Nei rifugi si dorme nudi per dispetto,             Con le zampe accovacciate sul pene. Per diletto preferirei resuscitarti, spero. * Giorgio Papitto nasce nel 1993. Vive a Lipsia (Germania) dove è dottorando in neuropsicologia presso il Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences. Ha organizzato il festival “Langue – Festival della Poesia di San Lorenzo”. Sue poesie sono apparse su riviste nazionali (Inverso

Gianni Minerva, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Esistere è domandarsi, strofinare le risposte in fondo ai versi, scoprirne il ricamo, la punteggiatura, la voce. Poi il tempo si libera sfilacciando i secondi e mi trovo a camminare lungo due istanti che separano l’attesa dell’acqua e il bacio ricevuto. * Gianni Minerva è nato nel 1979, vive a Castromediano, Lecce. Ha svolto studi tecnici, si è laureato prima in Lettere Moderne e poi ha conseguito una seconda laurea per diventare docente scuola primaria. All’attivo ha alcuni corsi di teatro dove ha portato in scena i suoi versi, ha partecipato a seminari sulla lettura e la voce, ed infine, ha partecipato a numerosi reading poetici. I suoi testi sono apparsi su quotidiani, agende letterarie, antologie poetiche, riviste letterarie, sia cartacee sia in rete, ha ricevuto menzioni d’onore in alcuni concorsi di poesia nazionale.  La poesia contemporanea in lingua italiana

Elisabetta Liberatore, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Sotterraneo È nella ragna di ipogei l'armonia attesa dai recessi del giorno, nel ventre sotterraneo delle zolle dove tuberi e rizomi si allargano nei vasti muschiosi vuoti solenni, orizzonti raccolti dabbasso. Il pregio dei segreti è nei toni dimessi di queste volte esoteriche che raccontano solo radici, incubano veglie nell'isolitudine degli abissi. Il contrappasso è nei madrigali industriosi che sciamano sui litorali, nella calca delle carreggiate limbo di occasioni sospese sgranate come rosari. Stilla dal silenzio l'evanescenza di nuovi alfabeti, la verbigrazia dimessa dei grembi. * Elisabetta Liberatore è nata a Pratola Peligna (Aq). Appassionata di letteratura, musica e storia, da sempre condivide con il suo impegno di lavoro di funzionario bancario, la lettura, lo studio letterario e la scrittura. Ha pubblicato Dissolvenze e altri frammenti (Albatros 2020), Disfonie notturne  (Vitale Editore 2020) e  Stagioni. Controcanti in chiaroscuro (Vitale Editore 2021). La po

Elisa des Dorides, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Misurata mole Ricordi le domeniche torinesi distese sotto la nebbia veniva dalla cucina l'odore del pranzo nessun genitore a versare parole dolci il divano, una finestra ce li facevamo noi i nidi tiepidi. Nella sabauda che sa di ferro la vita è tutta dentro: fuori l'autunno si prende la scena. Tu aspettavi la partita i modesti rigori di uomini miti salvadanaio di gioie infantili, io ti guardavo con un occhio solo l'altro scivolava nel sogno di un sole che non chiede permesso a smog e formalismi. Lì era sempre un misurare la luce gli animi sotto i portici nell'umidità, la mole dell'amore. * Elisa des Dorides è una copywriter di 35 anni che vive e lavora nelle Marche. Dopo aver vissuto due anni tra il mare e la pianura sarda e sette sotto il cielo di Torino, ritrova la sua altitudine naturale tra le colline maceratesi. La scrittura l’accompagna dall’età delle scuole elementari, quando le poesie iniziavano a prendersi il loro spazio sulle pagine del diario. Sul suo co

Eleonora Conti, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Perifrastica È passiva questa esistenza, ostinata e puntuale agli appuntamenti con l’inutile. Da consegnare, da comprare, da chiamare : se la leggi d’un fiato, l’anafora del quotidiano, ha il gusto del retro di una lista da spuntare. Come diventa impersonale la vita? Dove inspessisce la cataratta del neutro? Quando si fa tanto sfocata la cornice del giorno? Accumula segreti il cuore degli idioti. Il respiro si estingue nel mantra dell’automatismo, il proposito buono nell’impotenza del domani. Un colpo forte, ti dico, il più pesante che hai nel pugno. Assestalo con violenza, dove il male è acuto, dove si fa sentire, dove fa sentire. Un pensiero rianimato non teme morte alcuna. La vita sia sempre attiva. Come perifrastica. * Eleonora Conti  è nata nel 1988 a Parma, dove vive e lavora come insegnante. Laureata in Arti Visive a Bologna, la sua passione per le lingue l'ha portata a vivere per diversi anni all'estero tra Irlanda e Francia. Al momento sta dando forma alla sua prima ra

"Blocchi di partenza": Fabrizio Bregoli legge Marco Mittica

Immagine
Genotipo delle rovine che cadono dove amarsi-amare abbatte i confini, la legge, le case dei padri, le stanze delle madri. I porti non portano più stoffa, ma esperti di anarchia che sanno cosa fare in questo nulla. * Questa poesia di Marco Mittica costruita attorno a due enunciati che si sviluppano con un andamento in apparenza lineare, racchiude in sé numerosi elementi spiazzanti, sottintesi, associazioni nascoste e segrete che ne rappresentano l’elemento di maggiore suggestione. Difficile offrire un quadro univoco di lettura; a ciascuno spetta interiorizzare i versi e costruirne una sua mappa interpretativa, come faremo anche noi in questa nota. Tutto può avvenire solo per slanci intuitivi, per tentativi di comprensione. Il testo si sviluppa sulle due parole-chiave “rovine” e “porti” che reggono gli enunciati del discorso e il tema centrale dell’allontanamento dalle proprie origini, dai propri “confini”, dalle “case dei padri” e dalle “stanze delle madri”. Questa condizione obbligata

Francesco Cagnetta, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Non posso vedere che me che le corse a spingere il tempo per diventare grande le volate senza freni alla bicicletta sotto l’ombra dei portici d’agosto quando tutto era un eterno aspettare e la noia un silenzio da stivare. Mai nessuno spiega ai bambini che il tempo ci strappa al giorno e alle cose care che ogni singolo respiro è uno in meno da ascoltare. Mai nessuno insegna ai bambini a dire “Addio” . * Francesco Cagnetta , nato nel 1982, vive a Molfetta (Ba) ed è un avvocato.  Alcuni dei suoi testi poetici sono stati pubblicati e recensiti in rete su blog letterari come Neobar, Zona di disagio, Poetarum Silva, sulla Rivista il ClanDestino e sulla Rivista Letteraria Anterem.  Altri testi sono apparsi nelle seguenti antologie: Trittico d’esordio  a cura di Anna Maria Curci, Cofine Edizione (2017); Come una mezzaluna nel sole di maggio – ricognizione della poesia pugliese 1975- 1994 , Fallone Editore (2017); Dalla fine del mondo – Poesie per Francesco , Luce e Vita Edizioni (2018); Encicl

Stefano Bortolussi, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Lettera a un esploratore, con rimprovero e perdono A Juan de Fuca, percorrendo con la mente la placca tettonica che porta il suo nome. Sul tuo carattere non so niente di certo, ma posso immaginare il moto di ripulsa del navigatore nel vedersi sulle carte come placca intenta con calma rocciosa a scivolare sotto il continente: niente più rotte immaginate per Ioannis Fokas, greco ribattezzato Juan de Fuca dalla corona spagnola e padrona, nulla più di un nome affibbiato a uno stretto di scarsa conseguenza e a un corpo geologico dal muovere codardo. Tutti quei sogni di terre sconosciute passaggi a nord-ovest continenti attraversati — tutti quei viaggi a percorrere il crinale tra visione e illusione — ridotti alla marcia nascosta di fondo marino verso Laurentia, cratone dal nome ingannevole, terra ferma per definizione: basterebbe a far rivoltare l’esploratore della tomba, se il solo pensiero non causasse timori di altri sismi. Il senno di poi esagera a chiedere a chi navigava il sedicesimo

Maria Consiglia Alvino, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
La tenda Scosto gli orli, fuori piove. Il gelo di dicembre abbacinante. Cresce dento un’estate. È l’arte del bicchiere, il pieno che traspare, la sostanza e la luce chiara della polvere là sul davanzale. Sul muro di fronte seguo i fili dell’edera tenace le attese sempre-verdi gli intrecci delle trame. Chiudo gli orli, il giorno è breve, non lo posso sopportare. La città stride, la sera annebbia le risate. Posso scrivere, salvare parole, oltre-passare. Immagino un sorriso fuori gli orli, un vento cosmico di allodole e cicale. * Maria Consiglia Alvino (Avellino, 1987). Formatasi tra Napoli e Strasburgo, è dottore di ricerca in Filologia, specializzata in letteratura greca antica. Insegna lettere presso il liceo “V. de Caprariis” di Atripalda (AV), dove vive. Collabora con varie riviste e blog, tra i quali Readaction Magazine e Exlibris20; fa parte della comunità poetica Versipelle, per la quale cura, insieme ad altre poete, la rubrica “Lo Spazio di Atena”, dedicata alla poesia femminile

Valentina Casadei, tre testi inediti

Immagine
Spingere la porta camminare senza inciampo tradita un migliaio di volte mi chiedo a cosa serva la luce il distaccarsi lento dopo l’amore il mio gesto sospeso a metà e nei guizzi di freddo lento Traboccare * Scalcio come angelo-cavallo come fresco lenzuolo pulito sbandiero il possesso e la voce rauca dello zero sprigiona quell’essenza senza pace di notti insonni scatena così lo spavento in tutto il suo candore bambino demunito senza smettere di salire l’uccello becchetta l’ultimo dito aggrappato alla scala cadere è il brivido che manca e il suolo diventa elastica salvezza rimbalzo facile capriola * È ora di dormire chiudere gli occhi nel buio che non conosce misteri ma sfumature scure di fogli sbavati col gomito ne conosco nelle notti di genti che crepano di gelo * Valentina Casadei è una sceneggiatrice, autrice e regista italiana. Diplomata in storia del cinema al Dams di Bologna e in sceneggiatura all’Eicar di Parigi, ha scritto e diretto tre cortometraggi: "Tutto su Emilia”, &q

Annalisa Rodeghiero, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Nei sogni abbracciamo gli angeli Siamo strade e ore scardinate adesso che verità è questo varco irrefrenabile d’estasi e paura, è questo esistere                                          nei rari attimi di luce dove il già visto è niente e santo il volto del mistero. Verità è l’assoluto stordimento, il nome mirabile quando trema e tutto in nome suo ritorna nelle cose e si fa fuoco se non ti accosti al mio fianco parte di me viva e non svelata,                                si fa parola se non ti sveli. E andiamo, come l’ingovernabile andare del fiume dove dice il vento. La chiamano circolazione doppia                                e completa quella degli umani ma noi nei sogni abbracciamo gli angeli ripetendo, ripetendo increduli: sì, tu mi vieni nel sangue, questa stanza, la primavera, si riempie di te ma solo se ci siamo lontani, solo se sapremo esserci lontani. *Il corsivo è un rimando a Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke* * Annalisa Rodeghiero , nata ad Asiago, si è laureata i

Paola Mancinelli, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Stai nella riga del verso nel suo opportuno troncamento. Togli il superfluo, la ridondanza. Resta nel punto dove ogni dettato è fulgore di verbo. Allenati alla sintesi. Inchioda alla pagina la precisione del nome. * Paola Mancinelli (Taranto, 1974) approfondisce gli studi filosofici e teologici, ottenendo il titolo di Magistero in Scienze Religiose. È poeta e artista visuale. Ha esposto in mostre personali, collettive e di gruppo. È presente nel volume Secolo Donna 2021. Almanacco di poesia italiana e nel volume Sud. Viaggio nella poesia delle donne (Volume secondo) a cura di Bonifacio Vincenzi, Macabor Editore, 2020. Suoi inediti sono presenti nelle antologie poetiche Le biglie fanno rumore , a cura di Lorenzo Mele, Il Visionario Poesia (2020); Pensieri, versi, echi di emozioni , testo che raccoglie le opere dei premiati e dei selezionati per il VII Concorso Internazionale di Poesia «Parasio – Città di Imperia» (2020); nell’antologia poetica virtuale Transiti Poetici, Vol. XVIII, a

Daniele Beghè, terzo classificato Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
La banalità del traffico La logistica sembra una forma spicciola di logica, una banalità che torna nel rigiro dei corrieri, nel trasporto intermodale che ci avvolge. Una piattoforma, un transit point, un camion che arriva in una baia di cemento armato, che attende un muletto per lo sbarco, in una Normandia che non salva alcun soldato. Il codice a barre, la falsa contabilità delle emissioni, il picking vocale, l’etichetta che manda segnali, la lettera di vettura, il sincronismo efferato degli europallets. La norma tutto prevede e tutto permette alla cooperativa del polo logistico integrato nel paesaggio padano, con sede, legale, in Romania. Si occultano dietro acronimi i gestori di questa vita agra, del traffico che mai si ferma, del lavoro che non rende liberi. * Daniele Beghè è nato a Parma, dove vive. Laureato in Economia e Commercio ha pubblicato tre libri di poesia:  Galateo dell’abbandono  Ed . Tapirulan nel 2016 ;  Quindici quadri di quartiere ed altri versi  ed. Consulta libri

Davide Castiglione, secondo classificato Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
In apnea A un certo punto gli occhi smettono di seguirti. Ti preferiscono i cartelloni, la plastica dei sedili. I geni incarcerati dentro me a un certo punto salpano, mettono il tesoro in salvo dall’ennesimo sfogo sulla tua pelle: che figlio debole il nostro sarebbe, sarebbe stato. Io tentato li seguo mi salvo dallo stagno dove il collo dei cigni sembra segato dai remi. Il becco asfissiato dalla vernice. Il paesaggio piatto in apnea. Quanta tenacia e piedistallo da parte tua, quanta terraferma. E spogliarelli, intelligenza. Sono mesi che non cucino un pasto decente. Eppure ho pensato d’invecchiarti accanto pregando gli spifferi di entrare, di sollevarci. * Davide Castiglione (Alessandria, 1985) è docente di materie letterarie e linguistiche all’Università di Vilnius in Lituania. Si è laureato a Pavia con una tesi su Vittorio Sereni traduttore da William Carlos Williams, e dottorato a Nottingham (Inghilterra) con una tesi sulla difficoltà nella poesia angloamericana, poi divenuta libro

"Blocchi di partenza": Fabrizio Bregoli legge Silvia Atzori

Immagine
Occasione per contarmi gli atomi stasera è il corallo lucido del cielo che oggi finisce in gloria d’oro smorzata in fiamma di fornello a gas.  E prima di spegnersi nel blu della cenere sussulta sussurra una saggia verità vera: anche se tu fossi pianta o sasso o verme anche allora mi ameresti: alla solitudine costretti ci si strappa  e quando arriva la sera è sempre d’Amore che si parla * Questa poesia di Silvia Atzori si caratterizza per la sua struttura circolare: al bisogno di fare i conti con sé stessi (“contarmi gli atomi stasera”) messo in evidenza dall’incipit fulminante fa da contraltare l’ultimo verso, ugualmente decisivo (“è sempre d’Amore che si parla”), chiusa dal sapore gnomico che bene riassume, nell’explicit, la ragione profonda da cui nasce la poesia stessa: parlare d’amore come rimedio unico alla solitudine di ciascuno, di tutti. Il testo si inserisce a pieno diritto nel genere lirico dal quale attinge espedienti evidenti soprattutto a livello di figure retoriche e per

Lorenzo Patàro, 1° classificato Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Sentire come allora. Bambini-parco-giochi. Sentire la vita come allora e in un punto preciso, dentro al petto. Chiaro nitido pungente. Accorgersi del noto. Lo spazio tra le cose, tra il piede che si alza nella corsa e il piede-àncora che tiene. Polvere, il radioso nello spazio tra le dita. Sentire un freddo che è lontano, acuminato. Universo che semina nel petto qualcosa di antico e benedetto. In cerchio si osserva la ferita al ginocchio del bambino, sangue e pelle, il suo frantumo. Sentire come allora. Farsi tana e nascondersi era un modo per lasciare il mondo vuoto, farsi mondo nel mondo e nascondersi nel vuoto lasciato dalle cose. Qualcuno ci cercava. E noi acquattati come i morti. In attesa. Trattenendo il respiro come loro. * L’infanzia è una miniera inestinguibile di esperienze e di ricordi da cui scaturisce con efficacia la vena della poesia, come sostiene anche Rilke nella sua “Lettera a un giovane poeta”: ne abbiamo un’ulteriore dimostrazione in questa poesia di Lorenzo Patàro

Michele Toriaco, due poesie inedite

Immagine
Dalla mia stanza Fuori la città respira ancora anche se l’erba piegata nell’arsura si dissecca i ciottoli sul viale del parco sono scivolosi anche per quei bambini terribili che giocano a pallone seduti sulle panchine silenziose i visi dei più vecchi hanno smarrito il loro senso tutti cadono nella corrente dei giorni scappano i minuti senza sosta uno dopo l’altro da un oscuro passaggio ogni cosa si perde solo la vita resta. * Anniversario dei miei morti Si stringono insieme per il verde stelo tutti quei fiori che fanno serena la pietra scolpita alla fine dei nomi oggi c’è molto sole tra le sepolture più luce nella mente io sono tornato qui come si torna alla terra con la mia pena intera vicina all’ombra che divento. * Michele Toriaco , è un giornalista del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Per la poesia, da  Giugno 2020 è presente nell’Atlante dei poeti contemporanei Ossigeno nascente dell’Università  Alma Mater di Bologna. Suoi testi sono apparsi in antologie collettive, fra cu