Loriana d’Ari, tre poesie inedite
sempre obliquo l’orizzonte
la selvaggia inclinazione del tronco
il grandangolo l’allerta del fianco
toccare terra toccare
l’azzurro.
è una torsione asincrona il passo
delle creature sbalzate a mezzo
coi talloni nel fango e l’aria
tenaglia nelle ali
*
corpo del vero sbranato fatto a pezzi
io ti cerco a occhi chiusi tastando
lungo scabre linee di sutura
quando la lingua sfiora il palato
e i denti, prendi vita ora
senti come vagisce quel che è, tu
che nemmeno sai di te della tua luce
io l’arto fantasma tu la sete che ricuce
corpo del vero accorda il fiato fammi
cava, fammi
flauto delle ossa, soffia
*
resterà una creatura che trema
l’orizzonte a misura di culla
a inventarsi la notte minuscola
col chiaro che preme ai bordi
un bambino mai nato a ninnare
il buio, un fiato caldo
un fiocco appeso, dal nome
impronunciabile
*
Loriana d’Ari vive a Genova, dove lavora come psicoterapeuta. Ha pubblicato su diverse riviste e blog letterari, e ricevuto riconoscimenti in occasione di vari concorsi. La sua silloge d’esordio, silenzio soglia d’acqua, è risultata vincitrice del VI premio Arcipelago Itaca per la raccolta inedita (opera prima).
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