Gabriele Lupi, "Fontana ovvero Distratta Attenzione", Liberodiscrivere, 2021. Segnalazione di Gabriele Borgna


Così erbacea, mistica, marmorea,
sigillata nei mormorii degli aromatici
pescivendoli, nell’anarchia nostalgica,
in autunni olivastri d’occhi e vento.
Liguria che affondi elettrica nella noia
dei versi canzonatori, nelle bacche
di cipolle e limoni, nei gorgoglii placidi
e assuefatti di qualche fermata provinciale.
Liguria, trauma e magnificenza,
genio dei più morbidi estraniamenti.

*

Sono nomi che affondano nelle ore e dei numeri in moto
i vostri, che non si osano pronunciare, annunciare
come se foste fili di ruggine che raccontano una storia:
Langhe, crude torte, tappi di feste, pavimenti,
e diventano tante parole che mormorano impetuosamente
nel nostro silenzio casalingo e io tremo
perché non so i vostri nomi.

*

Si insinua la solitudine nei nasi alla francese,
come le profonde cipolle che vengono coperte
dal pepe e dai carciofi, come il caffè soleggiato
di un lunedì di luglio. Un’aurora gettata in un tombino
di una strada periferica, aria e fiori bagnati,
un molo invaso dalle onde socievoli, correzione
di accenti scandinavi, schiaffi messaggeri dei cinematografi ubriachi;
solitudine che si abbandona nel turbine rifiutato,
nel gorgoglio delle parole che albeggiano divertite,
condivisa dai panni sporchi, dagli alberi di ceramica,
dalle tovaglie tumefatte.

*

Hai veduto come ignari e mordenti
asseriscono il loro credo?
Sono come te e me,
tersi e adusi,
prospetti maldestri di odi serbati.

*

Sintesi

Non nuoce un granché il pensare
il pedante peso soleggiato del tutto
che non è nulla. E la penna,
divenuta un pascià sulla scrivania,
denota come si sia dissolto il greco trauma
in un’armoniosa esplosione di banalità certe.
Si enuncia, soddisfatto al proprio volto,
che in tal maniera doveva incedere:
un chiacchiericcio ininfluente
svelante l’inutile fatica degli occhi
sotto elettriche candele.

*

Gabriele Lupi, nato a Sanremo il 3 marzo 1993; è cresciuto a Imperia, città dove risiede. Dopo la maturità classica, si trasferisce a Genova, dove frequenta l'ateneo cittadino e si laurea, con lode, in Metodologie filosofiche (curriculum Etico-politico) con una tesi su Ludwig Wittgenstein. 





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