Sabrina Amadori, tre poesie inedite


Essere terra, essere respiro
il respiro lungo del fiume che tocca
l’orizzonte
il vuoto di luce oltre le montagne,
restare aggrappati a un respiro
a un filo di vetro, di pianto e di fuoco
essere il tuffo e lo schianto
amare come si ama un inizio
una fonte che rompe il silenzio nel bosco.

*

Ed è aria nel fuoco della sera
vita che tiene
le foglie, le pietre
quelle che abbiamo posato
sopra tutto il rumore –
poi il respiro si apre, si fa centro
l’orizzonte riempie le case
la terra ferita che allarga
grida di luce
d’erba al fuoco del sole.

*

Il sole è alto sul silenzio,
qui dove la neve brucia negli occhi
come sete, acqua da bere
la luce che passa tra le persiane
si fa mancanza, aria da trattenere.

*

Sabrina Amadori (Milano, 1992) si è laureata in Filologia moderna all’Università degli studi di Pavia. È insegnante di sostegno nella scuola media. Ha pubblicato le raccolte di poesie Vuoto frontale (Capire Edizioni, 2020) e Frammenti d’aria e grafite (Ass. Culturale Il Foglio, 2015). 



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