Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Stefano Bortolussi

"Fresco di stampa": Stefano Bortolussi, "Esilienze", Stampa 2009, 2023

Immagine
La sensazione all’arrivo non è quella di pelle mutata, abbandonata di rettile freddo di sangue e ingratitudine: è un sentire obliquo, doppio perfino, iniettato di colpa al pensiero dell’esilio vero di chi parte da un tutto di tragedia verso il nulla dell’ignoto; ma la ferita che si riapre puntuale a ogni rotazione di flap, discesa di carrello, stridore di ruote gigantesche sulla pista è quasi tattile di presenza, ingombrante, e perde per giorni un siero trasparente di lacerazione – e medicarla è parte dell’emozione fratta di essere qui, a occidente di te stesso, e al contempo sempre lì, da dove sei partito. * Il sonno a volte genera più confusione che riposo, specialmente quando irride lustro e sfuggente come creatura di palude, solletica e indietreggia come schiuma di battigia; e per il tempo che impieghi a sbrigare la burocrazia del risveglio non ricordi più se è qui o lì che le finestre sul retro di casa sono spiate da vicini curiosi di cosa metti in valigia oppure salutate dalla vu

Stefano Bortolussi, finalista Premio Poeti Oggi 2022

Immagine
Lettera a un esploratore, con rimprovero e perdono A Juan de Fuca, percorrendo con la mente la placca tettonica che porta il suo nome. Sul tuo carattere non so niente di certo, ma posso immaginare il moto di ripulsa del navigatore nel vedersi sulle carte come placca intenta con calma rocciosa a scivolare sotto il continente: niente più rotte immaginate per Ioannis Fokas, greco ribattezzato Juan de Fuca dalla corona spagnola e padrona, nulla più di un nome affibbiato a uno stretto di scarsa conseguenza e a un corpo geologico dal muovere codardo. Tutti quei sogni di terre sconosciute passaggi a nord-ovest continenti attraversati — tutti quei viaggi a percorrere il crinale tra visione e illusione — ridotti alla marcia nascosta di fondo marino verso Laurentia, cratone dal nome ingannevole, terra ferma per definizione: basterebbe a far rivoltare l’esploratore della tomba, se il solo pensiero non causasse timori di altri sismi. Il senno di poi esagera a chiedere a chi navigava il sedicesimo