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"Fresco di stampa": Antonio Bux, "Poesie", Marco Saya Edizioni, 2024

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Erba Prendo il ciuffo di un’erba che tu ami quello vissuto sulla fronte di tua nonna la sera quando ti cresceva tra le coperte lo raccolgo per te che non sei qui per te che sei tra le coperte degli alberi sotto la terra onesta o forse di lato all’albero che è ora tua nonna così insieme a lei compi proprio i miei passi li unisci ai passi degli altri, quelli scordati dove un’orma è per sempre dove un’orma è mia madre che sale come un albero ad accarezzarmi i capelli e mio padre, e il tuo, e il padre di tutti qui dove prendo il ciuffo di un’erba che tu sei li rivedo ancora una volta, rivedo la mia vita e le vite di chi siamo stati, ora che sono ciuffi e così anche io, sotto la terra, dov’ero sento di essere stato amato. * Primavera Inverno era dire ieri, cielo verde e tocco sul legno, una forma del prato, o una mano quasi, a essere erba. E anche le stagioni che spostano e passano, tornano qui, a indicare foglie di noi, e mini radici. Così oggi è ancora dire, poter misurare al collo la pos

"Fresco di stampa": Antonio Bux, "Voltarsi ", Graphe.it Edizioni, 2022

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Provocare un limone farlo luce sanguinante non è verità a stringere il braccio ma la pietà tra filamenti e fibre perdendosi in vena; ah, com’è stato giallo esserci. * Se le radici sulle rotaie fermano la luce nel suo scorrere di dietro allora il grano sempre ingigantisce l’orizzonte e così simile trasmette tra ciò che è detto e ciò che è stato un fil di vero uguale labile cambiato. * Eppure un vortice ti dice di restare l’idea che stai sparendo per un fiume allineato nell’invisibile di una lingua che nessuna bocca parla o parla sempre eppure un vortice risale la tua vita così confusa e così precisamente tua allineata in un’idea è il fiume aperto che tu stai dentro e fuori, come una bocca. * Tra poco verrà il mare se saprò nominarlo e i suoi effetti celestiali si faranno avanti e alcune conchiglie enormi senza perle medievali dall’abisso mostreranno il perigeo con gli uomini della pietra parleremo la stessa lingua popoli affondati dagli dèi extra esseri e fiordi del Nord le piante tutte