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Anna Salvini, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2024

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Rasoterra Mi riconcilia il passo leggero della volpe, le zampe impresse nel fango, il ramo che invita a posare lo sguardo non so decifrare la mappa dei voli, ma il canto dal bosco, invoca clemenza. Allora metto radici, tu foglie e germogli, dal basso prendiamo vigore, lo vedi, amore, come siamo terreni, come ci perdiamo nella polvere la morsa del silenzio ci trattiene, l'odore bagnato del legno, il fiato che fa novembre nella nebbia. * Anna Salvini è nata a Vigevano (PV) nel 1965. Ha pubblicato la silloge Calma apparente , edita da Interno Poesia nel 2017. La poesia contemporanea in lingua italiana

Anna Salvini, Premio Speciale della Giuria, Premio Poeti Oggi 2023

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Avvenire Il viale che ha perso le foglie così spoglio è sempre più simile a me ma la neve sui prati è un buon tempo e anche i miei occhi nei tuoi sono un'acqua ferma, perpetua l'avvenire dei campi per il riposo. Lo voglio proteggere il lungo abbraccio dei giorni rimasti la mia appartenenza alla quiete finché ne ho la forza, raccogliere il fiato di ogni cosa perduta stringere il seme, lasciare la presa al buio del bulbo che accade. * Anna Salvini ha pubblicato la silloge Calma apparente , pubblicata da Interno Poesia nel 2017 e andata in ristampa nel 2021.  La poesia contemporanea in lingua italiana

Anna Salvini, quattro poesie inedite

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La voce strappata In certi giorni grigi basterebbe un cenno, amputare con la pietà dei miti quando il corpo trema nelle tagliole, sacrificare una gamba o un braccio, separarsi, strisciare con le nocche, un ginocchio il gomito puntato come una stampella tirarsi fuori dai denti acuminati, la voce strappata a piccoli morsi e ti chiedi come funzionerà il nuovo passo la schiena nel movimento che bilancia milligrammi, come sarà riprendersi la vita, ad ogni costo, perché si è troppo stanchi di morire. Basterà un profilo, una nuova altezza da cui osservare il mondo, commuoversi dentro le cose che ti vengono incontro. * Calma apparente Una calma d’altri tempi ci sorprende come l’odore acre sui campi o il cicalare nascosto adagiato tra i rami qualche gregge nel mezzogiorno deserto è l’unica deviazione al rollare incandescente del vento: non un affanno lungo i margini o al centro delle distese ma una lieve preghiera per le doglie delle grotte, l’arrancare dei mandorli tra le rovine. Accolta ogni